“Non servono parole… c’è solo Salerno”. Questo il messaggio al centro della coreografia messa in scena allo stadio Arechi dalla Curva Sud Siberiano durante l’incontro tra la Salernitana e la Casertana ispirata alla canzone “Prisencólinensináinciúsól” di Adriano Celentano.
Salernitana, emozione per la coreografia della Curva Sud Siberiano
«Scritta in una lingua inventata per denunciare l’incomunicabilità di un mondo che parla tanto ma non si capisce più. Tutti vogliono parlare, nessuno vuole più ascoltare. La Curva Sud Siberiano ha voluto riprendere quel concetto e portarlo nel proprio universo, trasformandolo in un grido di appartenenza, libertà e amore: “Non servono parole… c’è solo Salerno.”» spiegano dalla stessa Curva Sud Siberiano.
«Il logo dei Rolling Stones, simbolo di ribellione e libertà, domina la scena e comunica forza, energia e provocazione: un’icona immediatamente riconoscibile che cattura lo sguardo e parla la lingua universale della passione della ribellione che traslato al nostro mondo vuole significare non lasciarsi appiattire dal conformismo acritico e perverso che si lascia plasmare dai gusti della maggioranza o delle direttive del potere.» aggiungono ancora.

«Ribellione, energia ed ispirazione, un logo, quello dei Rolling Stones che rappresenta un’identità visiva unica, che ha influenzato diverse culture diventando un simbolo di libertà e sfida che continua a diffondersi attraverso le generazioni esattamente come gli ULTRAS, ultimo baluardo di libertà in un mondo fatto di realtà virtuali e valori ormai perduti e privi di significato.»
«Accanto ad esso, le parole inventate del brano di Celentano come metafora di una comunicazione che va oltre il linguaggio: come nei cori della curva, non servono traduzioni, ci si capisce col cuore.»
«Il messaggio è chiaro: la Curva Sud non ha bisogno di gridare o giustificarsi. Risponde con arte, cultura e passione. In un mondo che penalizza, vieta e giudica, la curva reagisce con creatività orgoglio ed emozione. Cambiare prospettiva per guardare in profondità. Ogni dettaglio racconta lo stesso concetto: la passione non ha bisogno di parole.»
«In sintesi, “Prisencólinensináinciúsól” è molto più di una coreografia: è un manifesto culturale, un atto d’amore verso la città e la squadra, un messaggio di ribellione, identità e appartenenza, espresso in un linguaggio che tutti possono comprendere — quello del cuore. Quando parla la passione, tutto il resto tace. NOI SIAMO I RAGAZZI DI SALERNO.» concludono.








