Anche contro il Benevento la Salernitana ha mostrati grandi difficoltà ricorrenti negli scontri diretti. In particolare contro giallorossi e Catania, la squadra di Raffaele è crollata dopo una buona partenza, raccogliendo zero punti contro le principali rivali per la promozione. Più che tecniche, le difficoltà sembrano tattiche e psicologiche.
Salernitana Benevento scontri diretti, zero punti nei match clou
In casa Salernitana si sta ancora elaborando la pesante manita di Benevento. Una sconfitta del genere non è facile da metabolizzare, ma la Bersagliera non può far altro che puntare a chiudere bene un girone d’andata che comunque la vede a sole tre lunghezze dalla vetta. Per rimanere in scia del Catania sarà importante fare punteggio pieno nelle ultime tre gare prima del nuovo anno, in cui i granata affronteranno Trapani, Picerno e Foggia.
Tornando al big match del Vigorito, nella gara del primo dicembre si è tristemente ripresentato il copione visto già lo scorso 19 ottobre contro il Catania. Dopo circa quaranta minuti su buoni ritmi, la Bersagliera ha subito un episodio sfavorevole e da quel momento è uscita completamente dal match. Al Massimino era stata fatale la super punizione dell’ex Emmanuele Cicerelli. Dopo essersi giocata alla pari quasi tutta la prima frazione, la squadra di Raffaele è rientrata malissimo nella ripresa, subendo il 2-0 di Forte e non riuscendo mai a impensierire gli avversari.
A Benevento la storia si è tristemente ripetuta in peggio. A inizio primo tempo gli episodi non sorridono ai granata, che colpiscono un palo e una traversa intervallati dal vantaggio giallorosso di Pierozzi. Arriva però una buona reazione, col rocambolesco gol di Capomaggio al 22′, convalidato dopo vari minuti di check al Var. Paradossalmente, è da quel momento in poi che la Salernitana non riesce più a contrastare i padroni di casa. Due errori difensivi portano i sanniti sul 3-1 e anche questa volta la Salernitana approccia molto male la ripresa della partita.
I problemi dei granata contro le prime della classe
Il ripetersi di questo andamento sembra suggerire una difficoltà psicologica ancor prima tecnico-tattica. Ci sono state sicuramente prestazioni dei singoli non all’altezza e scelte strategiche infelici (come la linea difensiva troppo alta), ma forse ancor più di questo la Salernitana in queste due partite è mancata di convinzione una volta andata sotto nel punteggio. Anche su questo aspetto dovrà lavorare con forza mister Raffaele, con la speranza che i match di ritorno all’Arechi portino l’inerzia dalla parte dei granata.
