Cronaca

Roma, la polizia lo scambia per un ladro e gli spara in casa sua: grave 35enne

La polizia irrompe in un palazzina di via Antonimina, all’Anagnina a Roma lo scambia per un ladro e gli spara: grave il 35enne Tommaso Ascenzi. Le forze dell’ordine erano giunte sul luogo dopo una chiamata degli inquilini del primo piano allarmati dai alcuni rumori che sentivano arrivare dall’appartamento.

Roma, la polizia lo scambia per un ladro e gli spara in casa sua: grave

Alcuni inquilini di una palazzina di via Antonimina, a Roma, allarmati dai rumori che sentivano arrivare dall’appartamento del secondo piano hanno allertato le forze dell’ordine. . “Sentiamo battere con violenza” hanno riferito agli operatori del 112: “Temiamo sia un ladro”. Come riporta Il Messaggero.

Poco prima, i condomini avevano infatti tentato di contattare il proprietario dell’appartamento al piano di sopra che non ha risposto né al cellulare né al citofono di casa. Inoltre, dal giardino condominiale hanno visto le luci di casa accendersi e spegnersi ripetutamente.

L’intervento delle forze dell’ordine

Così in pochi istanti sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno chiesto in supporto l’intervento dei vigili del Fuoco. “Non potevamo escludere, in un primo momento, che in casa ci fosse qualcuno che si era sentito male”. Al loro arrivo poliziotti e pompieri, hanno suonato invano al campanello.

Sono quindi scesi nel piazzale per coordinare le operazioni. Quando sono risaliti, la porta d’ingresso era socchiusa e le luci dell’appartamento tutte spente. A quel punto i poliziotti sono entrati, annunciando la loro presenza e, senza ottenere risposta, sono avanzati nell’appartamento. Fino a quando hanno visto la sagoma dell’uomo – che si scoprirà essere Tommaso Ascenzi- andare verso di loro. “Alt polizia!” hanno gridato gli agenti. Poi un poliziotto ha sparato, ferendo al fianco il 35enne. Sull’accaduto indagano gli investigatori della Squadra Mobile.

Le dichiarazioni dell’avvocato legale

“L’avvenuto uso delle armi da parte della Polizia di Stato nel luogo di privata dimora del giovane ferito, considerata l’assenza di alcuna situazione di pericolo reale o putativo, costituisce un fatto assai grave che non tollera alcuna giustificazione tesa ad escludere la responsabilità soggettiva di chi ha sparato.

Anche laddove per assurdo il ragazzo abbia proferito parole di minaccia o non si sia attenuto alle intimazioni dagli Agenti intervenuti, comportamenti tutti da accertare, l’uso delle armi non era consentito, addirittura nel caso di specie con uno sparo in direzione del bacino e presumibilmente anche a distanza (circostanza evincibile dalla ritenzione del proiettile nel corpo del giovane).

Nello sgomento generale dei familiari e dei difensori per quanto accaduto va pur detto che fortunatamente all’interno dell’appartamento era installato un dispositivo audio che ha registrato le parole e i movimenti delle persone intervenute.

Pretendiamo che la Procura della Repubblica di Roma faccia piena luce su quanto accaduto, anche con i necessari accertamenti tecnici, a tutela del giovane ferito, della sua famiglia e della stessa Polizia di Stato, la cui generale fiducia non può essere compromessa da un comportamento di un singolo che auspichiamo venga censurato secondo le norme di legge”

Roma

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