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Tensione a Roma, detenuto si arrampica su una gru nel carcere di Rebibbia

Attimi di tensione quelli vissuti a Roma, dove un detenuto si è arrampicato su una gru nel carcere di Rebibbia. L’uomo, italiano, è sceso dopo ore dopo una lunga trattativa. A riferilo è Massimo Costantino, Segretario generale della Fns Cisl Lazio.

Roma, detenuto si è arrampicato su una gru nel carcere di Rebibbia

L’uomo questa mattina intorno alle ore 10 è riuscito a sfuggire ai controlli durante l’uscita in cortile e si è arrampicato sulla gru presente all’interno del carcere di Rebibbia per alcuni lavori, minacciando di gettarsi nel vuoto. La Polizia penitenziaria di sorveglianza ha dato immediatamente l’allarme.

Il detenuto è sceso dopo le ore 15, solo al termine di una lunga trattativa. A riferilo è Massimo Costantino, Segretario generale della Fns Cisl Lazio.

La trattativa

“Siamo alle prese con un ennesimo gesto di protesta estremo di un detenuto nelle nostre prigioni che, da un lato è indice del disagio in cui versa l’utenza, specie quella affetta da patologie psichiatriche e che rimane pressoché abbandonata a se stessa, dall’altro conclama la vulnerabilità del sistema penitenziario le cui sorti si reggono per quel che è possibile esclusivamente sul diuturno sacrificio degli operatori, primi fra tutti quelli del Corpo di polizia penitenziaria in sottorganico di 18mila unità”, commenta il segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.

Secondo De Fazio il ministro della Giustizia Carlo Nordio, insieme a tutto il Governo, “dovrebbe prendere compiutamente atto” dell’emergenza penitenziaria “varando un decreto legge per messa in sicurezza, cominciando dal rafforzamento della Polizia penitenziaria. Parallelamente, inoltre, il Parlamento dovrebbe approvare una legge delega per riforme strutturali che reingegnerizzino il sistema d’esecuzione penale, rifondino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.

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