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Scafati, la DDA ricorre in appello per lo scambio politico-mafioso: il commento del sindaco Aliberti

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Pasquale Aliberti

Il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti commenta il ricorso in Appello della Procura contro l’assoluzione nel processo per scambio elettorale politico-mafioso: «Dopo dieci anni, affrontiamo anche questo con serenità». Lo riporta SalernoToday.

Scafati, ricorso in appello per lo scambio politico-mafioso

Dopo l’assoluzione in primo grado, la Procura Antimafia di Salerno presenta appello: il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, rompe il silenzio e affida ai social il suo pensiero. «Sono stanco, ma fiducioso nella giustizia». Con queste parole Pasquale Aliberti, primo cittadino di Scafati, ha commentato la notizia del ricorso in appello presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno contro la sentenza che lo aveva assolto, insieme agli altri imputati, dall’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Un’inchiesta durata oltre un decennio, culminata nel 2023 con la pronuncia del Tribunale che aveva riconosciuto «l’insussistenza del fatto».

Il sindaco: «Nessuno ci toglierà il sorriso»

«In Italia – ha sottolineato Aliberti – è legittimo che si possa impugnare una sentenza se ci sono motivazioni forti. Non mi sento un perseguitato, ma una persona forte di una verità già ampiamente dimostrata in aula, tra decine di udienze e migliaia di carte. Affronterò anche questa fase con i miei avvocati, Sica e Pepe, come abbiamo fatto finora, rispettando i tempi della giustizia».

Nel lungo messaggio affidato alla rete, il sindaco non nasconde l’amarezza per il nuovo passaggio giudiziario: «Riascoltare i miei avversari politici fa male, ma se serve per chiarire ulteriormente la verità, ben venga. Ci sono 220 pagine di motivazioni del Tribunale che parlano chiaro. Replicheremo punto per punto alle 36 dell’appello».

Un processo lungo e complesso

Il procedimento, che negli anni ha coinvolto anche esponenti delle forze politiche locali, ruota attorno all’ipotesi di contatti tra il mondo politico e la criminalità organizzata, nello specifico la camorra. L’assoluzione, arrivata dopo sette anni di dibattimento, aveva rappresentato per Aliberti e i coimputati un punto fermo. Ora, con l’appello della DDA, il percorso giudiziario si riapre, ma il primo cittadino si dice pronto ad affrontarlo con «la serenità di chi sa di non avere nulla da temere».

Il pensiero alla famiglia e alla città

«Continuerò a lavorare per Scafati – ha aggiunto il sindaco – perché dopo tutto quello che ho vissuto, nessuno può togliere il sorriso a me e alla mia famiglia. Hanno già sofferto abbastanza».

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