A poche ore dalla chiusura ufficiale delle liste elettorali, il Partito Democratico campano vive ore frenetiche e cariche di tensione. Come riporta Il Mattino, domani a mezzogiorno scatterà il termine definitivo: “chi è dentro è dentro”. Ma fino all’ultimo, le manovre per bilanciare candidature, eliminare nomi scomodi e salvaguardare equilibri interni restano serrate.
Regionali in Campania, il Pd alle prese con veti e tensioni
La scelta di inserire nella lista del Pd l’assessore salernitana Gaetana Falcone, escludendo invece Paola De Roberto, ha scatenato un’ondata di malumori. L’ira dei Popolari e Moderati è esplosa apertamente, ma anche tra i Dem molti esponenti, seppur in silenzio, non hanno nascosto il disappunto. A peggiorare il clima, il silenzio del sindaco Enzo Napoli, giudicato da alcuni come un segnale di complicità.
A lanciare l’attacco più duro è stato Aniello Salzano, che in una nota polemica ha evocato ironicamente I Promessi Sposi: «Sopire, troncare… son cose da finirsi tra noi», ha scritto, accusando il primo cittadino di “difendere lo status quo”. E ancora: «Il sindaco Napoli, smessi i panni del Conte zio, sembra preferire quelli di don Abbondio». Un affondo che, oltre al sarcasmo letterario, mette in luce la spaccatura profonda che rischia di riverberarsi anche sulle future alleanze nel capoluogo salernitano.
Sul fronte politico più ampio, il “campo largo” a Salerno resta nelle mani del governatore Vincenzo De Luca, impegnato in un equilibrio delicato. Da un lato la necessità di garantire un buon risultato al Pd guidato dal figlio Piero, dall’altro la volontà di non far sfigurare la sua lista civica “A Testa Alta”, che dovrà misurarsi proprio con il partito. Secondo quanto riferisce Il Mattino, l’obiettivo non dichiarato sarebbe quello di mantenere la lista deluchiana almeno al livello del Pd, per ribadire il controllo politico e territoriale dell’attuale governatore.
Intanto “A Testa Alta” si presenta con Luca Cascone capolista e un gruppo già definito. Tra le candidate spiccano la sindacalista Lucia Pagano, Francesca Napoli (assessore a Battipaglia), Rosa Lampasona (vice sindaco di Agropoli), Filomena Rosalia (consigliera provinciale di Eboli) e Giosi Tortora (Pagani). Sul fronte maschile figurano Nunzio Senatore, assessore a Cava de’ Tirreni, e l’imprenditore Donato Alonzo. Un solo nome resta ancora da definire.
La sorpresa dell’ultima ora è invece Armando Lamberti, docente universitario che, dopo aver declinato la candidatura con la lista “Fico Presidente”, ha scelto di correre con “La Casa dei Riformisti” di Manfredi, guidata da Tommaso Pellegrino.
Fuori dal perimetro dem, la competizione si accende anche nel centrodestra. Edmondo Cirielli lavora alla seconda lista civica collegata al candidato presidente, mentre “Noi Moderati”, coordinata da Casciello e Carfagna, ha completato la squadra con Alfonso Forlenza, Giuseppe Del Sorbo, Gerardo Ferrentino, Filippo Sansone, Maurizio Basso, Giuseppe D’Aiutolo, Filomena Lamberti e Marilena Voto. Resta solo un’ultima casella da riempire.
Ore decisive, dunque, per un quadro politico ancora in movimento, dove ogni scelta pesa in termini di consenso, equilibrio interno e rapporti futuri tra i partiti del campo largo.









