Politica

Regionali in Campania, De Luca su Fico: «Prima il programma, poi i nomi. Nessun veto personale»

campania stop uscita piano rientro sanitario de luca ricorso
Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

«Se definiamo un programma di buonsenso, concretezza e serietà, io non pongo nessun veto personale, altrimenti manderò tutti al diavolo». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto a In Onda su La7, a proposito della possibile candidatura di Roberto Fico. «Resto a quello che ci siamo detti: prima il programma, poi i nomi», ha ribadito. Alla domanda se Fico sia già il candidato, De Luca ha risposto: «Assolutamente no».

Regionali in Campania, De Luca su Fico: “Prima il programma”

Sul tema della candidatura unica del figlio Piero alla segreteria campana del Pd, il governatore ha chiarito: «Ma quale intesa e quale accordo, è lui a fare un piacere al partito e alla coalizione, e non viceversa».

Interpellato dai conduttori Marianna Aprile e Luca Telese su passate critiche ai Cinque Stelle e allo stesso Fico, De Luca ha spiegato: «Ho fatto polemiche feroci e non le cancello. Ma Giuseppe Conte sta lavorando per superare quella fase di demagogia e infantilismo politico. Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo, ma nessuno si illuda che io attenui le mie opinioni. Io non faccio intese con nessuno, dico quello che penso».

Il presidente della Regione ha poi sottolineato due condizioni per la costruzione di una coalizione progressista: «Non si può buttare a mare il lavoro di dieci anni in Campania, e serve un programma chiaro e non demagogico. Se qualcuno dice di chiudere il termovalorizzatore, non ci sto e dirò quello che penso».

Sulla possibilità di una sua candidatura al Consiglio regionale, De Luca ha risposto ironicamente: «Come no, dipende dalla voglia che avrò. Ora mi sto dedicando a poesia, filosofia, arte, alle cose belle della vita».

Il governatore ha definito «una bestialità» inserire la candidatura del figlio Piero nell’accordo politico: «È una scelta della segreteria, a me non interessa nulla. Il partito campano è stato sequestrato per due anni e mezzo con un atto di discriminazione politica, dato che l’area riformista aveva avuto il 70 per cento. Poi le persone sono maturate, anche la segretaria nazionale. Ma nessun patto e nessun mercato. È intollerabile che in questo paese non si possa valutare una persona per ciò che è, a prescindere dal cognome».

Quanto al futuro, De Luca ha concluso con un sorriso: «Non so che farò, ma da campano sono sulla linea Napolitano-De Mita: ho un altro quarto di secolo davanti, non vi illudete. Daremo una mano a tutti quelli che vogliono lavorare con rigore per le nostre comunità, a condizione che ci sia un programma serio e non demagogico».

CampaniaElezioni regionaliVincenzo De Luca

Ultime notizie