Economia

Recupero dell’evasione fiscale, la Campania tra le peggiori regioni: solo 7.306 euro distribuiti a otto Comuni

Scafati finanziere ferito colpo pistola esercitazione
Immagine di repertorio
Scafati finanziere ferito colpo pistola esercitazione

La Campania si colloca tra le regioni italiane meno efficienti nel recupero dell’evasione fiscale, con 7.306 euro complessivamente assegnati a otto Comuni, facendo meglio solo di Molise, Abruzzo, Puglia, Marche e Sicilia. A grande distanza figurano regioni del Nord come Lombardia, con oltre un milione di euro, Liguria (442.290 euro) ed Emilia Romagna (362.471 euro), le prime tre nella classifica nazionale.

Recupero dell’evasione fiscale, la Campania tra le peggiori regioni

I dati emergono da uno studio del Centro Studi Enti Locali, che ha analizzato il gettito riversato nelle casse comunali. Nel 2024, i proventi riconosciuti ai Comuni per la collaborazione al recupero dell’evasione fiscale hanno toccato il minimo storico, portando nelle casse degli enti interessati poco più di 2,5 milioni di euro, a fronte dei circa 3 milioni del 2022 e 2023, dei 6,7 milioni del 2021 e degli 11,4 milioni del 2018.

Nonostante questo, la Campania segna una controtendenza positiva rispetto al dato nazionale, con un aumento sia del numero di Comuni interessati (da tre nel 2022 e 2023 a otto nel 2024) sia del riparto assegnato, passato da 3.534 euro nel 2022 a 6.820 euro nel 2024. La differenza 2024-2025 registra una crescita di 485 euro (+7%), mentre rispetto al 2022 l’incremento sale a 3.772 euro (+107%). Nel triennio, dunque, la Campania è la regione che cresce di più in percentuale; considerando il solo ultimo anno, si colloca tra le cinque in aumento, insieme a Liguria (+6%), Toscana (+9%), Lazio (+148%) e Molise (+900%).

Il governo sta valutando una revisione degli incentivi economici, con l’ipotesi di lasciare agli enti locali l’intero ammontare delle somme recuperate grazie al loro contributo. Attualmente lo Stato riconosce ai Comuni il 50% delle maggiori somme riscosse grazie alle segnalazioni sul territorio. In passato, la quota era inizialmente del 30%, elevata al 33%, poi al 50% e tra il 2012 e il 2021 addirittura al 100%. Dal 2022 la percentuale è tornata al 50%.

Il meccanismo consente agli enti che sospettano casi di evasione di avviare istruttorie per richiamare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate; se i sospetti risultano fondati e le somme recuperate, gli enti segnalatori ricevono una quota di compartecipazione al gettito sottratto all’evasione.

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