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Quali sono le lauree meno pagate in Italia? Il report di AlmaLaurea

Quali sono le lauree meno pagate in Italia? Secondo il report 2021 di AlmaLaurea, i professioni più retribuiti restano informatici, ingegneri e medici. Brutte notizie per gli psicologi.

Quali sono le lauree meno pagate in Italia? Il report

È importante tenere conto però, anche dei futuri sbocchi professionali di ciascun percorso e delle relative retribuzioni. Facciamo il punto della situazione sulle lauree che si confermano tra le più pagate e quali invece faticano ad attestarsi come competitive per il mercato.

Lauree più pagate: quali sono?

Secondo i dati rilevati da AlmaLaurea analizzando i profili di 291mila laureati in 76 Atenei si possono facilmente individuare quali siano le lauree meno pagate in Italia e quali invece offrono l’accesso a retribuzioni soddisfacenti.

In testa alla lista dei percorsi che promettono un post-laurea più remunerativo troviamo Informatica e Tecnologie ICT. Accanto a questi percorsi AlmaLaurea riscontra buone prospettive anche per chi ha concluso gli studi in Ingegneria industriale e dell’informazione. I laureati in questi ambiti possono contare su retribuzioni che si aggirano intorno ai 1.800 euro mensili netti.

Lauree meno pagate: mentre informatici, ingegneri e medici si confermano in vetta alla classifica, gli psicologi sono il fanalino di coda.

A seguire troviamo i percorsi magistrali a ciclo unico delle discipline mediche e farmaceutiche, con una media di 1.790 euro mensili. Bene anche la laurea in Economia, con stipendi pari a 1.626 euro al mese.

Più in basso invece architettura, ingegneria civile e il settore giuridico, che si attestano tra i 1.450 e i 1.470 euro al mese.

Lauree meno pagate: quali sono?

Le lauree meno pagate si confermano invece quelle del campo psicologico, dell’educazione e formazione con retribuzioni che si aggirano intorno ai 1.167 euro al mese.

Immediatamente sotto rispetto a chi ha concluso studi nell’ambito arte e design e del settore letterario, che fatica a raggiungere la quota di 1.335 euro al mese.

I dati mostrano che l’ambito umanistico continua a essere fortemente penalizzato dal punto di vista degli stipendi e anche della velocità di occupazione.

Particolarmente rilevanti i numeri relativi al post-laurea del settore psicologico, che descrivono un quadro di difficoltà.

 

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