Salerno

Positano, le Scarpette Rosse contro la violenza: un grido silenzioso contro il femminicidio

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Anche Positano accoglie l’installazione delle Scarpette Rosse, simbolo universale nato nel 2009 dall’artista messicana Elina Chauvet per denunciare violenze e femminicidi. In una città sinonimo di bellezza e accoglienza, il contrasto tra l’incanto del paesaggio e la forza del messaggio diventa ancora più potente.

Non solo violenza fisica: le ferite invisibili

Il progetto non richiama soltanto le vittime di aggressioni fisiche. Le scarpe rosse denunciano anche le forme più subdole di violenza psicologica e sociale: persecuzioni sul lavoro, isolamento nelle relazioni familiari, attacchi alla reputazione e limitazioni alla libertà di espressione. Ferite invisibili che segnano in profondità la vita delle donne.

Positano non vuole restare indifferente. Con questa installazione la città lancia un messaggio chiaro: basta al silenzio, basta agli abusi. Ogni paio di scarpe racconta un’assenza, un sogno interrotto, una comunità ferita. Ma racconta anche la necessità di reagire, trasformando la memoria in impegno concreto.

Dal ricordo all’azione: prevenzione e rispetto

Le Scarpette Rosse non sono solo commemorazione, ma un invito all’azione. La lotta contro la violenza di genere deve tradursi in prevenzione, protezione e diffusione della cultura del rispetto. Solo così sarà possibile costruire una società giusta, libera e davvero accogliente.

Questa iniziativa, pur radicata nel cuore della Costiera Amalfitana, assume un valore universale. Positano rilancia un messaggio che va oltre i confini locali: la difesa dei diritti delle donne è la base di una civiltà che non può più accettare il peso del silenzio.

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