Un messaggio intenso, carico di affetto e appartenenza. L’attore positanese Giuseppe Rispoli ha voluto condividere un pensiero pubblico in ricordo della scomparsa di una delle sue zie gemelle, donne profondamente legate alla vita quotidiana della Marina di Positano e considerate da molti veri simboli del paese.
L’infanzia alla Marina tra lavoro e famiglia
Rispoli affida ai ricordi dell’infanzia il racconto di un legame indissolubile. Le zie gestivano un negozio di borse in cuoio nella zona della Marina, un luogo che per l’attore rappresenta molto più di un’attività commerciale. “Lì ho vissuto momenti indimenticabili“, racconta, evocando gli anni trascorsi tra il mare, il lavoro e la semplicità della vita di un tempo.
“Zi Nanunne e zi Nanella”, due gemelle simbolo di Positano
Le due sorelle erano conosciute da tutti come zi Nanunne e zi Nanella, figure familiari e rassicuranti per intere generazioni. Con la scomparsa dell’ultima delle due, si chiude un capitolo importante della memoria collettiva positanese. “Ora sono di nuovo insieme“, scrive Rispoli, in un passaggio che unisce dolore e serenità.
Pezzi di storia che non cambiano
Nel suo messaggio, l’attore parla di donne semplici e forti, cresciute tra il sole e il mare, portatrici di un amore autentico per Positano. Un paese che nel tempo è cambiato, ma che conserva ancora punti fermi rappresentati da chi lo ha vissuto con rispetto e dedizione. “Chi ha amato davvero Positano non cambia e non cambierà mai“, sottolinea.
Un appello a custodire l’identità positanese
Il ricordo diventa anche un invito rivolto alla comunità: non disperdere i valori tramandati da chi ha costruito l’anima del paese. Lavoro, sacrificio, legami familiari e senso di appartenenza sono elementi che, secondo Rispoli, vanno difesi per non smarrire l’identità collettiva. “Se perdiamo tutto questo, perdiamo noi stessi come positanesi” avverte.
L’ultimo saluto, tra affetto e poesia
Il messaggio si chiude con parole semplici e profondamente emozionanti, un saluto che racchiude amore e nostalgia: “Ciao Zì Nanella, t’aggie vulute bene, ce verimme“. A corredo, una fotografia di famiglia che custodisce un’intera vita e il ricordo di chi ha contribuito, in silenzio, alla storia affettiva di Positano.









