Nuovo stop per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte dei Conti ha deciso di non concedere il visto di legittimità alla delibera relativa all’intervento infrastrutturale. La decisione è stata comunicata dalla Sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del governo e delle amministrazioni dello Stato, al termine della camera di consiglio successiva all’adunanza del 29 ottobre 2025.
Stop al Ponte sullo Stretto di Messina: la Corte dei Conti nega il visto di legittimità
Il provvedimento riguarda l’atto approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS), identificato come Delibera n. 41/2025, che conteneva l’approvazione del progetto di intervento per la realizzazione del ponte. Secondo la Corte, l’atto non è stato ammesso al visto, e quindi non potrà essere registrato, determinando così un blocco temporaneo all’iter amministrativo.
In una nota ufficiale, la Corte dei Conti ha precisato che le motivazioni del diniego sono attualmente in fase di stesura e saranno pubblicate entro 30 giorni tramite una deliberazione dedicata. Si tratta di una pronuncia di natura tecnica, che non rappresenta un rifiuto definitivo, ma una sospensione in attesa di chiarimenti e integrazioni.
La dura reazione della premier Meloni
“La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione – ha detto la premier Meloni commentando la decisione -, rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento”.
Salvini: “È una scelta politica”
“La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico”. Ha affermato il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini. “In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall’Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti”.
