Due platani secolari abbattuti in piazzetta di Corpo di Cava suscita la polemica dei cittadini e ambientalisti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. L’amministrazione giustifica l’intervento per motivi di sicurezza.
Cava de’ Tirreni, abbattuti due platani secolari: protesta tra residenti e ambientalisti
Continua a suscitare forti reazioni la decisione di abbattere due platani secolari nella piazzetta di Corpo di Cava, cuore della frazione cavese. Gli alberi, presenti da oltre un secolo, erano un punto di riferimento per residenti e turisti, offrendo ombra e frescura nelle giornate estive. La rimozione, tuttavia, è avvenuta al termine di un lungo iter tecnico-amministrativo, inserito nell’ambito di un piano di monitoraggio sulla stabilità e lo stato fitosanitario delle alberature comunali di medie e grandi dimensioni.
Perizia tecnica e motivazioni dell’abbattimento
L’abbattimento è stato disposto dopo un accurato servizio di monitoraggio svolto dall’agronomo Raffaele Starace, che ha utilizzato strumentazioni specifiche per valutare le condizioni morfostrutturali dei 132 alberi monitorati nel territorio comunale. La relazione tecnica trasmessa al IV Settore comunale ha evidenziato la necessità di alcuni interventi urgenti, tra cui la rimozione proprio dei due platani Platanus Occidentalis secolari, identificati con i numeri 43 e 44, situati in piazzetta del Tiglio. Nel documento ufficiale si legge che lo stato fitosanitario compromesso e la posizione degli alberi rappresentavano un rischio concreto per la sicurezza dei passanti. In particolare, il rischio derivava dalla possibile caduta di rami o dell’intero esemplare, con potenziali conseguenze gravi.
Altri abbattimenti e reazioni
Oltre ai platani, è stato rimosso un terzo esemplare di platano in via Cuomo e, nelle scorse settimane, quattro alberi di Pinus Nigra nel parco Schwerte sono stati abbattuti per motivi analoghi.
La decisione ha scatenato un vespaio di polemiche: molti cittadini e ambientalisti mettono in dubbio lo stato di salute degli alberi e denunciano la perdita di un patrimonio verde prezioso. Il dibattito si concentra sulla necessità di tutelare la sicurezza pubblica, senza però rinunciare a conservare gli alberi storici che caratterizzano il paesaggio urbano.