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Pisano, trattativa su Arcelor in Irpinia: nessuna delocalizzazione da Salerno ma futuro in bilico per lo stabilimento di Fratte

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Fonderie Pisano

Secondo quanto riportato da Il Mattino, la famiglia Pisano è impegnata in una trattativa industriale in provincia di Avellino, ma non per spostare l’attività storica delle Fonderie. L’operazione riguarda infatti la Pi.Co, società guidata dall’ingegnere Ciro Pisano, che sta portando avanti il percorso di acquisizione dello stabilimento Arcelor Mittal di San Mango sul Calore–Luogosano. Un’azione societaria distinta e autonoma rispetto alla Fonderie Pisano & C di Salerno, che non è coinvolta né nella trattativa né in ipotesi di trasferimento verso l’Irpinia.

Pisano, trattativa su Arcelor in Irpinia: nessuna delocalizzazione da Salerno

Dallo stabilimento di Fratte precisano che non esiste alcuna prospettiva di delocalizzazione a nord della Campania. L’interesse per il sito irpino, infatti, non riguarda la storica fabbrica salernitana, ma un diverso segmento imprenditoriale della stessa famiglia. Fino a poche settimane fa gli stessi Pisano avevano negato contatti operativi con Arcelor Mittal, mentre nelle ultime ore la trattativa ha registrato un’accelerazione significativa.

A Napoli è stato sottoscritto l’accordo sindacale tra Pi.Co e le sigle metalmeccaniche Fiom Cgil e Fim Cisl di Avellino, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello. Durante l’incontro è stato illustrato il piano di reindustrializzazione volto a garantire continuità occupazionale per 33 lavoratori ex Arcelor. La chiusura della compravendita è prevista entro gennaio 2026, mentre il 27 novembre è fissato l’appuntamento chiave per la definizione degli accordi individuali. In preparazione dell’incontro, la proprietà sta analizzando la documentazione necessaria a completare l’iter.

Diversa la situazione delle Fonderie Pisano & C, per le quali resta aperto il nodo della futura collocazione. L’ipotesi irpina viene esclusa, mentre resta in campo l’opzione di un trasferimento in Puglia, presso il sito di Foggia già controllato dal gruppo. Una scelta che si intreccia con l’esigenza di salvaguardare i livelli occupazionali e consolidare le attività, anche in vista dei nuovi contratti attivati in Germania e dei contatti commerciali in via di sviluppo con aziende statunitensi.

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