Il governatore Vincenzo De Luca commenta la sentenza del Tar sul piano di rientro sanitario, accusando il Ministero di abuso e criticando opposizione e Governo: «Chi ostacola la Campania è nemico dei cittadini». Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Piano di rientro sanitario, Vincenzo De Luca attacca il Ministero: «Così si danneggia la Campania»
La decisione del Tar che impone al Ministero della Salute di rimuovere la Campania dal piano di rientro arriva venerdì sera, a ridosso di una conferenza convocata d’urgenza dal presidente uscente Vincenzo De Luca. Poche ore dopo, in una delle ultime uscite pubbliche da governatore, De Luca torna a usare toni netti: parla di «abuso» da parte del Ministero e accusa di essere «nemici dei campani» quanti, a suo dire, hanno ostacolato la fine del commissariamento sanitario, usandolo come strumento di propaganda elettorale. Secondo il presidente, la Regione attende da anni un provvedimento che ritiene dovuto: «Non ci stanno concedendo nulla — insiste — è solo il riconoscimento di un percorso che abbiamo completato dopo un lavoro enorme per risalire dal disastro di dieci anni fa».
La posizione del presidente: “Penalizzati senza motivo”
De Luca ribadisce che il giudice amministrativo «ha riconosciuto la fondatezza» del ricorso regionale contro il Ministero, che avrebbe mantenuto la Campania sotto piano di rientro «senza alcuna motivazione oggettiva» negli ultimi due anni. Una condizione, sostiene, che avrebbe prodotto ricadute dirette: dai punti nascita — come quelli di Sapri e Polla — alle limitazioni nell’impiego dei fondi regionali per migliorare i servizi sanitari.
«Abbiamo centrato tutti i parametri fissati dalla legge — afferma — e proseguire con questa misura è un vero abuso». Da qui l’avvertimento agli avversari: «Mi auguro che nessuno decida di ricorrere al Consiglio di Stato solo per ostilità politica. Sarebbe una scelta irresponsabile. Chi lo farà si assumerà la responsabilità di mettersi contro famiglie, imprese, strutture accreditate e persino i punti nascita».
L’attacco politico: “Sanità usata per clientele”
Nel suo intervento De Luca torna anche sulle «operazioni clientelari» che a suo dire sarebbero state messe in atto nella sanità pubblica e per cui attende ancora una querela: un riferimento diretto, pur senza nominarlo, al principale sfidante, che accusa di voler danneggiare i cittadini campani. «Non guiderà mai la Regione — commenta con sarcasmo — ci farebbe solo perdere tempo». Poi aggiunge: «Dobbiamo evitare che la Regione venga stravolta. Serve continuità con il lavoro di questi dieci anni».
Il confronto con il Governo: “Meloni sbaglia sui dati delle liste d’attesa”
Il presidente si rivolge infine anche alla premier Giorgia Meloni, contestando le sue recenti dichiarazioni a Napoli sulle liste d’attesa. «Ha detto che manipolo i numeri perché ho comunicato solo i tempi delle prime visite. Ma è su quelle che abbiamo concentrato gli sforzi: chi teme un tumore ha bisogno di essere visitato subito».
De Luca rivendica che la Campania sia «prima in Italia per le prestazioni urgenti e brevi», dichiarando che il 95% delle prime visite oncologiche viene garantito. «E tutto questo — sottolinea — con diecimila medici in meno rispetto alla media nazionale e duecento milioni in meno dal Fondo sanitario». Da qui la richiesta alla presidente del Consiglio: «Si concentri sulla cosa davvero seria: dopo tre anni di governo, faccia in modo che alla Campania vengano riconosciute le stesse risorse assegnate alle altre Regioni».
