Cronaca

Perugia, muore dopo aver mangiato un insaccato contaminato

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Foto di repertorio

La Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti del titolare di un’azienda aretina, accusato di aver prodotto un insaccato contaminato da Listeria monocytogenes oltre i limiti di legge.

Perugia, muore dopo aver mangiato un insaccato contaminato

La Procura di Perugia ha richiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo del titolare di un’azienda della provincia di Arezzo, accusato di aver prodotto un insaccato a base di suino contaminato dal batterio Listeria monocytogenes, oltre i limiti consentiti dalla legge.

L’insaccato è stato consumato da una donna sessantenne, già affetta da una patologia preesistente, che è deceduta all’ospedale di Città di Castello dopo aver contratto un’infezione provocata dal batterio.

Le indagini e il legame tra il batterio e il decesso

Le indagini sono state avviate dopo la morte della donna e hanno portato all’esame del prodotto alimentare, risultato contaminato dal batterio Listeria monocytogenes. Secondo l’analisi disposta dai magistrati, la morte della paziente sarebbe stata causata da uno stato settico dovuto all’infezione batterica, riconducibile al consumo della coppa di suino prodotta dall’azienda toscana.

Listeria monocytogenes: un batterio pericoloso

La Listeria monocytogenes è un batterio altamente pericoloso, soprattutto per le persone con sistema immunitario compromesso, anziani, donne in gravidanza e neonati. Può essere presente in formaggi a pasta molle, carne cruda, pesce affumicato e insaccati. L’infezione da listeriosi può provocare sintomi che vanno da febbre e diarrea fino a gravi infezioni sistemiche e sepsi, come accaduto nel caso della vittima.

Responsabilità e rischi per l’azienda

La richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo implica che l’azienda potrebbe aver violato le norme di sicurezza alimentare e omesso controlli sulla qualità del prodotto.

Se l’accusa verrà confermata in fase processuale, il titolare dell’azienda potrebbe dover rispondere di: omessa vigilanza sulla produzione alimentare, mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie e omicidio colposo per negligenza

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