La Procura di Salerno ha concluso la seconda fase dell’inchiesta sulla presunta truffa dei permessi di soggiorno legata ai cosiddetti “click day” per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia. Per 33 persone è stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio: tra gli indagati figurano un avvocato del foro salernitano e un imprenditore del territorio.
Permessi di soggiorno e “click day”, 33 richieste di rinvio a giudizio
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il gruppo avrebbe organizzato un sistema illecito volto ad aggirare le procedure ufficiali, attraverso la presentazione di richieste fittizie di assunzione per ottenere i nulla osta indispensabili al rilascio dei permessi di soggiorno.
Le indagini hanno evidenziato il coinvolgimento di aziende compiacenti, utilizzate per inscenare assunzioni mai realizzate, così da agevolare l’ingresso e la permanenza in Italia di cittadini extracomunitari privi dei requisiti. Un contributo rilevante alle indagini è arrivato dalle dichiarazioni rese da uno degli indagati, Nappi, in seguito al suo primo arresto, che hanno consentito di delineare il funzionamento della rete e i passaggi del presunto meccanismo fraudolento.
Il giro d’affari stimato supera il milione di euro nel solo 2023. Oltre agli imprenditori e agli intermediari, risultano coinvolti anche ispettori del lavoro operativi tra le province di Salerno, Napoli e Caserta. La richiesta di rinvio a giudizio segna un nuovo sviluppo dell’inchiesta, che ora si avvia alla fase processuale