Economia

Pensioni 2030: in arrivo il Libro bianco Inps su flessibilità, giovani e assistenza

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Foto generica
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Un Libro bianco per le pensioni 2030: l’Inps annuncia per ottobre un piano articolato sul futuro del trattamento economico. Flessibilità in uscita, attenzione ai giovani e più sinergia tra assistenza e previdenza.

Pensioni 2030: in arrivo il Libro bianco Inps

Un Libro bianco per le pensioni 2030. È questo il progetto annunciato dal direttore generale dell’Inps, Vincenzo Vittimberga, che ha confermato la presentazione del documento entro ottobre, in parallelo con la definizione della prossima legge di bilancio. L’obiettivo è contribuire in modo strutturale alla riforma del sistema previdenziale italiano, con proposte concrete e aperte al confronto con parti sociali, terzo settore e imprese.

I nodi da sciogliere: Quota 103 ed età pensionabile

Al centro dell’attenzione ci sono temi delicati come l’incertezza legata alla Quota 103, misura temporanea introdotta per l’uscita anticipata dal lavoro, e il dibattito sulla possibile revisione dell’età pensionabile, da sempre nodo politico ed economico. Nel nuovo pacchetto di proposte, l’Inps punta a rafforzare le opzioni di uscita flessibile dal lavoro, ipotizzando forme di accompagnamento all’integrativa per chi voglia andare in pensione a 64 anni, in attesa dei requisiti ordinari.

Giovani, discontinuità e invecchiamento attivo

Grande attenzione sarà riservata anche ai lavoratori giovani e discontinui, la fascia più esposta a carriere frammentate e a contributi previdenziali irregolari. Per loro, il Libro bianco dovrebbe contenere strumenti di tutela specifici, in grado di garantire un minimo previdenziale anche a fronte di carriere atipiche o discontinue. Parallelamente, l’Inps rilancerà misure per promuovere l’invecchiamento attivo, incentivando i lavoratori anziani a restare nel mondo del lavoro attraverso strumenti flessibili e compatibili con la transizione verso la pensione.

Un nuovo equilibrio tra previdenza e assistenza

L’istituto propone infine un riequilibrio tra spesa assistenziale e previdenziale, sottolineando l’importanza di integrare le politiche attive del lavoro con gli strumenti previdenziali. L’intento è costruire un sistema sostenibile e inclusivo, in grado di rispondere alle nuove sfide demografiche ed economiche.

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