Pendolaria 2025 di Legambiente fotografa il trasporto ferroviario in Campania: treni vecchi, corse insufficienti e linee come la Circumvesuviana e Salerno-Avellino-Benevento tra le peggiori d’Italia.
Pendolaria 2025: Campania tra treni vecchi e pendolari penalizzati
Il nuovo report Pendolaria 2025 di Legambiente evidenzia come il trasporto ferroviario regionale in Campania continui a soffrire di ritardi cronici, infrastrutture obsolete e servizi insufficienti, con conseguenze pesanti per pendolari, studenti e lavoratori.
Dati e criticità
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In Campania circolano 266 treni, con un’età media di 19 anni, superiore alla media nazionale di 14,7 anni.
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Il 75,2% dei treni ha più di 15 anni.
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I viaggiatori giornalieri sui treni regionali nel 2024 sono stati 255.535, ancora lontani dai 261.193 del 2019 e dai 422.000 del 2009, prima dei tagli drastici al servizio ferroviario.
Secondo Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, non basta costruire nuove infrastrutture: è necessario potenziare l’offerta sulle linee esistenti, aumentando corse, frequenze e modernizzando stazioni e treni.
Fondi insufficienti e responsabilità regionali
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La Campania ha stanziato solo lo 0,36% del bilancio regionale per il trasporto ferroviario e il rinnovo del materiale rotabile.
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Il Governo ha ridotto i fondi per la realizzazione del collegamento Afragola-Napoli e per il trasporto rapido di massa, tagliando da 30 a 15 milioni le risorse previste per il 2026.
Linee peggiori e situazione critica
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La Circumvesuviana resta simbolo del degrado: treni vecchi, corse soppresse, stazioni abbandonate e oltre 13 milioni di passeggeri persi in un decennio.
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La linea Salerno–Avellino–Benevento è tra le peggiori a livello nazionale: ritardi, infrastrutture incomplete e attesa infinita per l’elettrificazione e l’ammodernamento finanziati con 174 milioni di euro, previsti inizialmente per il 2021 e rinviati ora al 2027.
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La mancanza di collegamenti ferroviari adeguati penalizza diritto allo studio e alla salute, considerando la presenza dei campus universitari di Fisciano e Baronissi e dell’Ospedale Landolfi di Solofra.
Trasporti e cambiamenti climatici
Dal 2010 al 2025, eventi meteo estremi (allagamenti, frane, ondate di calore) hanno causato 229 interruzioni del servizio ferroviario. Senza adeguati interventi di resilienza, i danni previsti entro il 2050 potrebbero raggiungere 5 miliardi di euro all’anno.
Legambiente chiede interventi concreti: treni nuovi, corse frequenti, stazioni presenziate, tariffazione integrata e servizi adeguati, per ridurre l’uso dell’auto e promuovere una mobilità più sostenibile nel Sud Italia.








