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Salerno, annullata in Cassazione la condanna per peculato all’ex liquidatore di Artigianfidi: “Non era un pubblico ufficiale”

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Foto generica
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Annullata la condanna per l’ex liquidatore del consorzio Artigianfidi Salerno dalla Cassazione: non aveva qualifica di pubblico ufficiale, quindi il reato di peculato non sussiste. Lo riporta SalernoToday.

Salerno, annullata condanna per peculato all’ex liquidatore di Artigianfidi

La Corte di Cassazione ha annullato la condanna a 3 anni per peculato inflitta all’ex liquidatore del Consorzio Artigianfidi di Salerno, accogliendo il ricorso della difesa e stabilendo un principio chiave: il liquidatore di una cooperativa privata non riveste la qualifica di pubblico ufficiale. Il verdetto smentisce così le sentenze di primo e secondo grado, che avevano confermato la condanna con confisca per equivalente di oltre 100mila euro, in relazione alla gestione dei fondi pubblici destinati al contrasto dell’usura.

La vicenda

Tutto ha origine nel 2012, a seguito di un’indagine promossa dal Ministero dell’Economia sull’uso di oltre 2,5 milioni di euro di fondi antiusura erogati al Consorzio tra il 1998 e il 2011. Il professionista avellinese, incaricato della liquidazione del consorzio, era stato accusato di utilizzo improprio delle risorse stanziate ai sensi della Legge 108/1996, normativa pensata per sostenere gli imprenditori in difficoltà economica e prevenire fenomeni di usura.

Le contestazioni della Procura si basavano sull’ipotesi che, nella sua funzione, il liquidatore avesse agito da pubblico ufficiale. Ma la Suprema Corte ha escluso tale qualifica, ritenendola presupposto essenziale ma mancante per configurare il reato di peculato. Una posizione, quella della Cassazione, coerente con la precedente sentenza della Corte dei Conti della Campania, che già a inizio 2025 aveva dichiarato il difetto di giurisdizione, proprio per l’assenza del requisito di “pubblicità” della carica.

Gli sviluppi giudiziari

Nel corso degli anni, diversi amministratori e liquidatori coinvolti nella vicenda avevano optato per il patteggiamento o il rito abbreviato. L’ex liquidatore ora assolto è stato l’unico ad aver affrontato il processo ordinario, vedendo oggi riconosciuta in via definitiva la propria estraneità penale alla questione.

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