Dopo oltre quindici anni di battaglie giudiziarie, si è concluso con un verdetto di assoluzione il lungo iter processuale che ha coinvolto i medici del reparto di rianimazione dell’ospedale di Vallo della Lucania. L’equipe era accusata di omicidio colposo per il decesso di M.G., una donna di 59 anni ricoverata dopo un incidente stradale e morta alcuni giorni dopo a causa di complicanze polmonari.
Donna morta in ospedale a Vallo della Lucania: assoluzione per i medici indagati
La sentenza definitiva, pronunciata dalla Prima Sezione Penale della Corte d’Appello di Napoli, ha riconosciuto l’assoluta correttezza dell’operato dei medici, ponendo fine a un complesso iter che ha attraversato ben quattro gradi di giudizio, inclusa una decisione della Corte di Cassazione che aveva annullato una precedente condanna e disposto il rinnovo del processo di merito.
Il collegio giudicante ha stabilito che i medici Michele Bosco, Teresa Giuliani, Francesco Sparano, Marina Casoria, Antonietta Cerulli, Gaetano Pacente e Aquilino De Vita non hanno commesso alcuna negligenza o imprudenza nella gestione clinica della paziente.
Le cause della morte
Come riportato da Infocilento la causa della morte di M.G. è stata attribuita a complicazioni insorte in modo improvviso e non prevedibile: una forma acuta e aggressiva di polmonite, seguita da un fatale episodio di inalazione di vomito e saliva. La Corte ha quindi escluso ogni responsabilità penale, riconoscendo che l’intervento medico si è svolto secondo i protocolli e le migliori pratiche sanitarie disponibili.