A Pagani si accende la polemica sulla gestione delle opere pubbliche. La demolizione della scuola Manzoni e i lavori attesi in via Pittoni rappresentano il simbolo di una serie di ritardi e rinvii che alimentano il malcontento della cittadinanza. Per la terza volta è stata annunciata una data di consegna dei lavori, ma ancora una volta resta solo sulla carta.
Le accuse al primo cittadino
La critica si concentra sul sindaco Lello De Prisco, accusato dai cittadini di essersi “dimenticato di essere sindaco”. La frase, pronunciata durante un’intervista televisiva su Sestante TV, in cui il primo cittadino ha dichiarato “mi è stato riferito” parlando delle opere ferme, ha scatenato reazioni polemiche. In molti sottolineano come un sindaco non debba limitarsi a ricevere rapporti, ma assumere una posizione diretta e concreta.
La frustrazione dei cittadini
La città, provata da anni di attese e disagi, chiede risposte reali e non solo promesse. “Serve un verbale ufficiale con l’impresa che faccia scattare tempi e obblighi” – denunciano i residenti – “finché quel documento non esiste, le parole restano solo annunci”.
Una città che attende fatti, non parole
La sensazione diffusa è che Pagani non possa vivere di annunci. I cittadini chiedono opere concrete e sicure, come l’abbattimento della scuola Manzoni e la riqualificazione di zone cruciali. La politica locale è chiamata a dimostrare più efficacia, trasformando le intenzioni in realtà tangibili per il bene della comunità.