Cronaca Salerno, Salerno

Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, Cammarano (M5S): “Serve il riconoscimento come DEA di II livello”

Aggressione ai danni di una dottoressa nell'Ospedale di Nocera
Foto di repertorio
Aggressione ai danni di una dottoressa nell'Ospedale di Nocera

Il presidio ospedaliero Umberto I di Nocera Inferiore, principale punto di riferimento sanitario per l’Agro nocerino-sarnese, torna al centro del dibattito istituzionale. L’area, tra le più densamente popolate della Campania e situata al confine tra le province di Salerno e Napoli, presenta da tempo criticità strutturali e organizzative che incidono pesantemente sulla qualità dell’assistenza.

Ospedale di Nocera Inferiore, Cammarano: “Serve riconoscimento come DEA di II livello”

A denunciarlo è il consigliere regionale del Movimento Stelle, Michele Cammarano, che ha depositato in Consiglio regionale una mozione per sollecitare un intervento diretto della Giunta. “Il territorio – ha spiegato – soffre di carenze croniche di personale, Pronto soccorso sovraffollati e disservizi diffusi nella rete ospedaliera. Una situazione che non consente un accesso efficace alle cure, soprattutto in ambito di emergenza-urgenza”.

Alla luce di queste problematiche, Cammarano ha chiesto che l’ospedale di Nocera Inferiore venga riconosciuto come DEA di II livello. Tale classificazione permetterebbe al presidio di assumere un ruolo centrale nella gestione delle emergenze più complesse, potendo contare su una più ampia dotazione di reparti specialistici, tecnologie avanzate e personale qualificato.

Il consigliere pentastellato ha inoltre sollecitato l’attivazione di un tavolo istituzionale che coinvolga ASL, enti locali e organizzazioni sindacali, al fine di programmare interventi mirati sia alla riqualificazione strutturale che al potenziamento delle risorse umane e tecnologiche.

“L’Agro nocerino-sarnese – ha aggiunto – merita una struttura capace di affrontare patologie complesse, urgenze maggiori e percorsi specialistici ad alta intensità di cura. È indispensabile che la Regione garantisca un riequilibrio territoriale dei servizi ad alta complessità, includendo questa area tra le priorità per gli investimenti strategici”.

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