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Ospedale Ruggi, furti ai pazienti: l’appello del direttore Verdoliva al personale

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Il Ruggi di Salerno

All’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno torna al centro dell’attenzione una vicenda più volte denunciata negli anni: la sparizione di piccoli oggetti preziosi, monili d’oro e persino denaro dai portafogli di pazienti, in alcuni casi anche deceduti. Episodi che non riguardano solo il valore economico degli oggetti, spesso limitato, ma soprattutto quello affettivo, insostituibile, che segna ulteriormente chi si trova a vivere momenti di sofferenza o lutto come riportato dal quotidiano Il Mattino.

Ospedale Ruggi, furti ai pazienti: appello del direttore Verdoliva

Una “piaga” più volte segnalata da malati e familiari, ma che resta ancora poco discussa pubblicamente. Il nuovo direttore generale del Ruggi, Ciro Verdoliva – insediatosi ad agosto – ha deciso di affrontare direttamente la questione, scrivendo una lettera a tutto il personale per richiamare all’etica e alla responsabilità di ciascuno.

«Il nostro ospedale – si legge nella nota – è stato chiamato in causa per episodi che mi hanno colpito come una ferita profonda. Non parliamo di denaro, ma di oggetti che custodiscono legami, storie, amori: fedi, collane, piccoli ricordi dal valore incalcolabile».

Verdoliva ha espresso rammarico e vicinanza alle famiglie coinvolte: «A chi ha subito queste sottrazioni porgo le mie più sincere scuse. È inaccettabile che, in momenti già così difficili, qualcuno sia privato di beni tanto intimi e preziosi. Sapere che nell’ora più fragile della vita ci sia chi sottrae ricordi e simboli d’affetto mi riempie di indignazione e dolore. È un’ombra che pesa su tutti noi, anche se la stragrande maggioranza lavora con dedizione e onore».

Richiamo alla vigilanza

Il manager ha definito tali comportamenti «vili» e ha invitato il personale a un impegno comune: «Il Ruggi è il luogo in cui le persone affidano a noi salute, dignità, fiducia e ricordi. Custodire tutto questo è parte integrante della nostra missione, non meno della cura clinica. Vi chiedo di essere vigili, di osservare con attenzione e di segnalare ogni anomalia. In attesa delle misure che saranno adottate per rafforzare la sicurezza, abbiamo già un’arma fondamentale: la coscienza e l’orgoglio di ciascuno».

Infine, l’avvertimento: «Non tollererò in alcun modo che venga infangato il lavoro e l’onore di una comunità composta da migliaia di professionisti onesti. Non possiamo permettere che il dolore delle famiglie si trasformi in sfiducia verso di noi».

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