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Roccadaspide, salva la guardia cardiologica notturna: FP Cgil ottiene garanzie dall’Asl Salerno

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Ospedale di Roccadaspide

Dopo le proteste sindacali, l’Asl Salerno fa marcia indietro: la guardia cardiologica notturna dell’ospedale di Roccadaspide è salva. FP Cgil soddisfatta, ma chiede più personale. Lo riporta Stiletv.

Roccadaspide, salva la guardia cardiologica notturna

Resta operativa la guardia cardiologica notturna all’ospedale di Roccadaspide. È questo l’esito dell’incontro tra la FP Cgil Salerno e i vertici dell’Asl Salerno, tenutosi questa mattina, 18 luglio, presso la sede centrale di via Nizza. Una retromarcia importante dopo le forti preoccupazioni nate in seguito all’introduzione del “Protocollo di Teleconsulto Cardiologico”, attivo dal 15 luglio, che avrebbe potuto eliminare la presenza fisica del cardiologo nelle ore notturne.

La mobilitazione era scattata già il 10 luglio scorso, durante un’assemblea molto partecipata del personale sanitario ospedaliero, promossa dal sindacato. Il segretario generale Antonio Capezzuto aveva espresso forte contrarietà al progetto: “Sarebbero stati i medici di Pronto Soccorso, Medicina Generale e Rianimazione a doversi assumere la responsabilità degli interventi cardiologici notturni, con il solo supporto remoto della Cardiologia di Eboli. Inaccettabile”.

Durante il confronto odierno con l’Asl, al quale ha partecipato in rappresentanza della FP Cgil il dr. Massimiliano Voza, Coordinatore Medici e Dirigenti SSN, è arrivata la svolta: la guardia cardiologica resterà attiva 24 ore su 24, evitando così il ricorso alla cosiddetta “guardia interdivisionale”. I cardiologi continueranno a garantire consulenze in loco, senza coinvolgere impropriamente altri specialisti. Ma il sindacato non si ferma. La Fp Cgil Salerno ha chiesto un rafforzamento complessivo dell’organico dell’ospedale di Roccadaspide, con l’assegnazione urgente di almeno due medici internisti dalla graduatoria in corso e la conclusione celere del concorso per Cardiologia. La fotografia del personale medico è allarmante: solo 4 medici in Chirurgia e Medicina, 3 in Rianimazione, 2 in Laboratorio e Cardiologia, e un solo radiologo. “Senza un’inversione di rotta – avverte il sindacato – la qualità dell’assistenza nelle aree interne è a rischio”.

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