“Ma adesso saremo costretti a bere l’acqua di rubinetto?”: è quanto hanno domandato Gabriele e Marco Bianchi varcando la soglia del carcere di Rebibbia dopo l’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro. Lo rende noo Alessia Marani su “Il Messaggero”.
Omicidio Willy, i fratelli Bianchi finiscono in carcere
I due fratelli di 26 e 24 anni sono ora rinchiusi nelle loro celle di isolamento. Hanno già chiesto di poter restare in isolamento anche al termine del periodo di quarantena per coronavirus. Ad accoglierli nel braccio del carcere che solitamente ospita chi ha già subito una condanna sono stati infatti sputi e urla: “Non vi vogliamo”.
Il timore delle ritorsioni
Il timore di ritorsioni e vendette è nato anche perché nei giorni scorsi erano arrivate minacce di morte, anche via social o attraverso telefonate minatorie, sia ai parenti degli arrestati sia ai loro difensori. Un’escalation di insulti e minacce che non ha risparmiato neanche la madre dei fratelli Bianchi e la compagna di uno dei due.