Si svolgerà questa mattina, dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore, l’udienza di convalida del fermo per Gerardo Sellitto, 56 anni, indiziato per l’omicidio di Carmela Quaranta, ex compagna trovata morta il giorno di Pasqua nella sua abitazione di via Trieste, a Mercato San Severino.
La Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Viviana Vessa, chiederà la conferma della misura cautelare in carcere. All’uomo sarà data la possibilità di rendere dichiarazioni, al termine delle quali il giudice deciderà sulla richiesta del pubblico ministero come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Omicidio Carmela Quaranta, le accuse a Sellitto
Le accuse a carico di Sellitto sono quelle di omicidio volontario e furto aggravato, ipotizzati in concorso con un secondo soggetto, N.G., 38 anni, libero professionista, attualmente indagato a piede libero. Secondo gli inquirenti, la misura custodiale si rende necessaria per il pericolo di fuga — aggravato da discorsi su viaggi all’estero intercettati poco prima del fermo — e per il rischio di inquinamento probatorio e reiterazione del reato, alla luce degli elementi raccolti nel corso di oltre un mese di indagini.
Secondo la ricostruzione investigativa, l’omicidio sarebbe avvenuto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 aprile. L’uomo avrebbe utilizzato una corda per strangolare la vittima, introducendosi in casa con una copia delle chiavi che ancora possedeva. Dopo il delitto, avrebbe sottratto il telefono cellulare della donna. A incastrarlo, elementi raccolti attraverso intercettazioni, tabulati telefonici e dati di geolocalizzazione GPS che collocano il veicolo di Sellitto nei pressi dell’abitazione della vittima nel periodo compatibile con l’omicidio. Gli investigatori hanno inoltre rilevato discrepanze tra le sue dichiarazioni e quelle di altri testimoni.
Il delitto
Il coinvolgimento di N.G. emerge da ulteriori riscontri investigativi. Secondo l’accusa, entrambi gli indagati avrebbero preso parte all’omicidio. Una telecamera di videosorveglianza ha ripreso, la sera del delitto, due sagome non identificate dirigersi verso l’abitazione della vittima, in un orario compatibile con quello ipotizzato per il crimine. Il movente non è stato ancora chiarito, ma gli inquirenti non escludono un legame con attività illecite nelle quali Carmela Quaranta potrebbe essere stata coinvolta o delle quali sarebbe venuta a conoscenza. Secondo alcune testimonianze raccolte, la donna sarebbe stata considerata una presenza scomoda.
Ulteriori elementi emersi dalle indagini indicano che la vittima avrebbe subito un’aggressione da parte di una coppia poche settimane prima del decesso, e che aveva riferito ad alcune conoscenze di minacce ricevute in seguito a un suo rifiuto. I carabinieri del nucleo operativo stanno approfondendo tutti gli aspetti della sua vita personale e relazionale, con particolare attenzione alle attività degli indagati e alle eventuali connessioni con ambienti criminali.