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Omicidio Giulia Cecchettin, il padre Gino: “Convivo con il dolore ma non provo odio per Filippo Turetta”

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Gino Cecchettin

Gino Cecchettin, padre di Giulia, parla del dolore per la perdita della figlia e della scelta di non provare odio verso Filippo Turetta, promuovendo la cultura del rispetto e dell’affettività.

Gino Cecchettin: «Convivo con il dolore ma non provo odio per Filippo Turetta»

«Da quando mia figlia Giulia non c’è più, convivo con un dolore costante, ma continuo a vivere e onorare la sua memoria». A parlare è Gino Cecchettin, intervistato da Serena Bortone durante la seconda giornata della summer school della Scuola di Politiche, fondata da Enrico Letta e diretta da Grazia Iadarola.

Cecchettin racconta come, grazie anche al supporto di sua figlia Elena, sia riuscito a comprendere meglio le cause della tragedia e a cambiare il proprio approccio alla vita. «Elena mi ha aiutato a capire le dinamiche legate alla perdita di Giulia – spiega – e io, ascoltandola, ho imparato a gestire le emozioni e a vivere con più consapevolezza».

Nessun sentimento di odio

«Non riesco a provare odio – prosegue – perché odiare significa infliggere ulteriore sofferenza a se stessi. Questo mi ha permesso di pronunciare il nome di Filippo Turetta e persino incontrarlo in aula. Ogni giorno dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per gli altri, soprattutto per chi ci sta vicino».

Il padre di Giulia sottolinea anche l’importanza della Fondazione Giulia Cecchettin, nata per promuovere la cultura del rispetto, l’educazione alle emozioni e all’affettività. «Filippo non è riuscito a gestire l’ossessione del controllo – afferma – Se lo avesse fatto, forse Giulia avrebbe terminato gli studi, lui avrebbe avuto una relazione sana e due famiglie sarebbero rimaste felici. La Fondazione e il libro che ho scritto servono a mantenere viva la memoria di Giulia e, soprattutto, a sensibilizzare per evitare altre tragedie simili».

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