È cominciato questa mattina il processo per l’omicidio di Silvia Nowak, la 53enne di origine tedesca ritrovata morta lo scorso ottobre a Ogliastro Marina. La donna venne rinvenuta in condizioni drammatiche, con il corpo semi-carbonizzato, in circostanze che sin da subito fecero ipotizzare un tentativo di occultamento delle prove.
Omicidio di Silvia Nowak a Ogliastro Marina: al via il processo
Alla sbarra si trova il compagno della vittima, Kai Dausel, 62 anni, arrestato con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. Secondo l’impianto accusatorio, l’uomo avrebbe ucciso la donna e tentato di cancellarne le tracce appiccando il fuoco al corpo.
In aula era presente il legale dell’imputato, l’avvocato Felice Carbone, che ha ribadito con decisione la strategia difensiva. «Il nostro obiettivo sarà dimostrare che Kai Dausel non ha ucciso la sua compagna», ha dichiarato ai microfoni di InfoCIlento, evidenziando come il materiale probatorio raccolto dalla Procura della Repubblica presenti «evidenti criticità» tali da mettere in discussione la ricostruzione formulata dall’accusa.
L’udienza
La prima udienza si è aperta con l’esame preliminare delle prove e con alcune decisioni di carattere procedurale. In particolare, la Corte ha disposto l’esclusione dall’aula di una troupe televisiva tedesca, che aveva installato una telecamera per seguire da vicino l’andamento del processo. Una scelta dettata dall’esigenza di tutelare il regolare svolgimento dell’udienza e la riservatezza dei lavori.
L’omicidio di Silvia Nowak aveva destato grande impressione nella comunità locale e oltre i confini nazionali, attirando l’attenzione anche della stampa estera. La donna era molto conosciuta a Ogliastro Marina, dove viveva da tempo insieme al compagno.