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Nuove regole per la maturità: colloquio obbligatorio e addio alla “scena muta”

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Immagine di repertorio
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L’esame di maturità cambia volto. Una delle principali novità riguarda il colloquio orale: non sarà più possibile sottrarsi alla prova, pena la bocciatura. Viene così superata la cosiddetta “scena muta”, ossia la facoltà di presentarsi al colloquio senza sostenere alcuna risposta, comportamento che negli anni scorsi aveva alimentato discussioni e polemiche, in particolare durante la sessione di giugno.

Nuove regole per la maturità: colloquio obbligatorio

La modifica è contenuta in un decreto che sarà presentato oggi in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. Il provvedimento ridefinisce l’impianto complessivo dell’esame, introducendo correttivi immediatamente operativi: le nuove disposizioni, infatti, entreranno in vigore già a partire dal prossimo anno scolastico, riguardando quindi gli studenti che si apprestano a iniziare l’ultimo anno delle scuole superiori.

La riforma non si limita ad aggiornare le modalità del colloquio, ma interviene anche sulla denominazione ufficiale dell’esame. D’ora in avanti si parlerà semplicemente di “maturità”, abbandonando la definizione di “esame di Stato” utilizzata fino ad oggi. Un cambiamento simbolico, che accompagna una revisione più ampia delle procedure e intende restituire all’esame una connotazione più immediata e coerente con la percezione diffusa tra studenti, famiglie e insegnanti.

Il nuovo quadro normativo, come riportato dal quotidiano Il Mattino nelle pagine nazionali, punta a garantire maggiore uniformità e trasparenza nelle prove, valorizzando il merito individuale e la preparazione complessiva degli studenti. In particolare, l’attenzione si concentra sull’importanza del colloquio orale, inteso come momento di sintesi del percorso scolastico e di verifica delle competenze trasversali maturate durante gli anni di studio.

La riforma, nelle intenzioni del governo, consentirà agli studenti di affrontare l’esame con regole più chiare e definite sin dall’inizio dell’anno scolastico, favorendo una preparazione consapevole e mirata. L’obiettivo è quello di ridurre margini di incertezza e polemiche che in passato hanno accompagnato lo svolgimento delle prove finali.

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