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«Non voglio andare con la mamma»: il video del piccolo Giovanni prima dell’omicidio

«Non voglio andare con la mamma»: il video del piccolo Giovanni prima dell’omicidio

Il piccolo Giovanni

Emergono nuovi elementi sulla vicenda del piccolo Giovanni, il bambino di 9 anni ucciso lo scorso 12 novembre a Muggia, in provincia di Trieste, per mano della madre, Olena Stasiuk, 55 anni. La famiglia era già seguita dai servizi sociali e il padre aveva ottenuto l’affidamento del minore.

«Non voglio andare con la mamma»: il video del piccolo Giovanni

Nel corso della trasmissione Dentro la Notizia, condotta da Gianluigi Nuzzi, è stato mandato in onda un video registrato proprio dal padre del bambino. Nelle immagini, girate nel cortile dell’abitazione dell’uomo, si vede Giovanni mentre esprime chiaramente il timore di trascorrere del tempo con la madre. «Non voglio venire con te mamma. Non voglio andare via con mamma perché sto molto meglio con te», afferma il bambino rivolgendosi prima alla donna e poi al padre, chiedendo di restare con lui.

Il filmato è stato condiviso su richiesta del padre, che aveva più volte segnalato comportamenti preoccupanti dell’ex moglie. Ai microfoni della trasmissione ha raccontato un episodio riportato dal figlio: «Una volta Giovanni è venuto a casa e mi ha detto ‘mamma ha tentato di strozzarmi’. Ho contattato i miei legali e mi è stato consigliato di portarlo in ospedale». L’uomo ha spiegato che il bambino, negli ultimi tempi, mostrava paura all’idea di rimanere solo con la madre e gli avrebbe chiesto aiuto più volte.

Pochi giorni prima del delitto, alla donna era stato concesso un nuovo incontro in affidamento esclusivo. Il padre, non vedendo rientrare il figlio e non riuscendo a contattare l’ex compagna, aveva lanciato l’allarme alle forze dell’ordine. Una volta entrati nell’appartamento, gli agenti hanno trovato il corpo del bambino senza vita nel bagno.

L’inchiesta dovrà ora chiarire la dinamica dell’omicidio, le condizioni familiari e il percorso di vigilanza attivato in precedenza dai servizi sociali, ricostruendo le segnalazioni già emerse e valutando eventuali criticità nell’affidamento e nel monitoraggio della situazione.

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