Il Nobel per la Letteratura 2025 va allo scrittore ungherese László Krasznahorkai, celebre per i suoi mondi apocalittici, frasi ipnotiche e opere come “Satantango” e “Guerra e guerra”.
Nobel per la Letteratura 2025 a László Krasznahorkai, il maestro dell’apocalisse narrativa
Il Premio Nobel per la Letteratura 2025 è stato assegnato allo scrittore ungherese László Krasznahorkai, definito “profeta dell’apocalisse narrativa”. L’Accademia di Svezia ha motivato la scelta sottolineando come la sua opera, “avvincente e visionaria, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”.
Chi è
Classe 1954, nato a Gyula, Krasznahorkai è una delle voci più influenti della letteratura contemporanea europea. Divenuto noto a livello internazionale grazie al Man Booker International Prize 2015, l’autore ha sviluppato uno stile unico: frasi lunghe, ossessive, prive di punteggiatura tradizionale, che creano una narrazione ipnotica e stratificata, sospesa tra razionalità e delirio. La sua narrativa è caratterizzata da mondi privi di eroi convenzionali, con personaggi isolati e marginali che fuggono da un destino inevitabile, immersi in un’“apocalisse lenta”, come l’ha definita Susan Sontag.
Le opere
Tra le opere pubblicate in Italia da Bompiani si annoverano “Satantango”, finalista al Premio Strega Europeo 2017, “Melancolia della resistenza”, “Il ritorno del Barone Wenckheim”, vincitore del National Book Award for Translated Literature 2019, “Guerra e guerra”, “Seiobo è discesa quaggiù” e “Avanti va il mondo”. Molti dei suoi romanzi sono stati adattati al cinema dal regista Béla Tarr, tra cui il celebre “Satantango” e “A Torinói ló”.
La critica lo accosta spesso a Kafka, Beckett e Gogol per la rappresentazione di situazioni grottesche e per l’uso del linguaggio come strumento di smascheramento dell’assurdo. Tuttavia, la cifra di Krasznahorkai è la progressiva dissoluzione del reale e della sua intelligibilità, resa attraverso una scrittura intensa, musicale e senza respiro, che trasporta il lettore nel cuore di un universo inquietante e affascinante.