Rafforzamento in arrivo per la Neurochirurgia dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, dove la grave e prolungata carenza di personale ha spinto la Direzione Generale dell’Asl Salerno, guidata da Gennaro Sosto, a ricorrere a una convenzione con l’Azienda Ospedaliera “Antonio Cardarelli” di Napoli. Una misura straordinaria, varata per scongiurare il rischio di interruzione di pubblico servizio e per garantire la continuità dei Livelli Essenziali di Assistenza in uno dei presidi più importanti del Cilento.
Neurochirurgia del “San Luca”, arrivano 180 ore mensili di specialisti dal Cardarelli
La delibera nasce dall’allarme lanciato dalla direzione sanitaria del “San Luca”, che ha segnalato una dotazione di camici bianchi ormai insufficiente a coprire i turni. La convenzione prevede l’arrivo di specialisti dal Cardarelli che opereranno in regime di consulenza, al di fuori del loro orario ordinario di lavoro. L’impegno fissato è di 180 ore mensili per un anno, con una spesa complessiva stimata in 187.488 euro, comprensiva degli oneri fiscali, a carico dei bilanci 2025 e 2026 dell’Asl.
Il percorso amministrativo è stato complesso. La direzione aziendale aveva interpellato tutte le strutture sanitarie della Campania per verificare disponibilità e risorse. In un primo momento, il Policlinico Federico II aveva offerto un supporto ridotto a sole 24 ore mensili, già formalizzato la scorsa estate. Successivamente è arrivata la disponibilità più ampia del Cardarelli, ritenuta sufficiente a garantire la piena funzionalità della Neurochirurgia, evitando sospensioni o riduzioni dell’attività.
A coordinare il servizio sarà il Direttore Sanitario del presidio, chiamato a organizzare i turni nel rispetto della normativa sul riposo biologico, con particolare attenzione a evitare interferenze con l’attività principale svolta dai medici a Napoli. L’Asl si è riservata la possibilità di interrompere la convenzione con un preavviso di 15 giorni qualora dovessero verificarsi nuove assunzioni o venire meno l’emergenza.
Si tratta, nelle intenzioni dell’Azienda sanitaria, di una misura temporanea ma necessaria per sostenere un reparto complesso e strategico, in un’area interna che da tempo registra difficoltà nell’accesso ai servizi specialistici.
