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“Accuse pesanti nei confronti di Alessandro Siani”: il link su Facebook è una truffa, anche i dati del passaporto sono errati

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Il link - truffa

“Accuse pesanti nei confronti di Alessandro Siani”: il link su Facebook è però una truffa. Inoltre, i dati del passaporto risultano errati. Il post sponsorizzato sta circolando sui social, presentando un’intervista a Alessandro Siani. La grafica è simile a quella di Repubblica, ma si tratta solo di una truffa che sfrutta il nome dell’attore napoletano.

“Accuse pesanti nei confronti di Alessandro Siani” ma è una truffa

Una foto di Alessandro Siani circondato da quelli che sembrano poliziotti, con il suo passaporto in evidenza e una scritta che non lascia spazio a dubbi: “Gravi accuse contro Alessandro Siani!”, accompagnata da un punto interrogativo. Questa immagine è apparsa sui social in un post sponsorizzato, apparentemente per promuovere un articolo di “La Repubblica” dal titolo chiaro: “Alessandro Siani è sconvolto: ‘Mi hanno fatto passare per un criminale senza prove!'”. Tutto ciò è stato orchestrato per far credere che l’attore sia stato arrestato o abbia avuto problemi con la giustizia, ma si tratta di una totale falsità, l’ennesima truffa mirata a indurre gli utenti a cliccare e a reindirizzarli verso chissà quale sito.

Il noto attore e regista napoletano era già stato vittima di un’altra truffa di recente, in cui qualcuno aveva creato un profilo falso a suo nome. Nel caso del presunto articolo, ci sono diversi dettagli che rendono evidente si tratti solo di una bufala, o meglio, di una truffa. Iniziamo con la fotografia di Siani, che risulta chiaramente un fotomontaggio, probabilmente ricavato da uno dei suoi film. Inoltre, c’è il passaporto, visibile in alto a destra, inserito per conferire un’apparenza di autorevolezza. Anche in questo caso si tratta di un fotomontaggio, e risulta piuttosto semplice riconoscerlo: la data di nascita è corretta, ma il vero cognome è Esposito; “Siani” è un nome d’arte scelto dall’attore in omaggio al giornalista Giancarlo Siani.

Sul quotidiano, è superfluo dirlo, non c’è alcuna menzione della vicenda né, ovviamente, dell'”intervista esclusiva” citata nel lancio. Esiste anche una variante del post, contenente una dichiarazione (falsa) dell’attore: “Ho rilasciato una dichiarazione alla polizia. Tutte le mie azioni e transazioni sono legali”.

Il profilo che ha condiviso il post è quello di un DJ e produttore musicale danese con poco più di 10.000 follower su Facebook. È molto probabile che l’account sia stato compromesso, poiché l’ultima attività risale a luglio 2023 e non ci sono menzioni di Siani sulla bacheca. Inoltre, non è chiaro perché un artista danese dovrebbe ripubblicare, in italiano, un articolo di Repubblica.

Alessandro Sianitruffa

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