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Tragedia sulle Alpi svizzere, parla un sopravvissuto

epa06702725 A handout photo made available by the Swiss Valais Kanton Police showing Arolla VS, Switzerland 30 April 2018. Swiss police report that 14 ski tourers got into difficulties during bad weather front above Arolla VS on 29 April 2018 and had to spend the night out in the open. Four of them died. Five are in critical condition. EPA/VALAIS KANTON POLICE / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

NAPOLI. “Sto bene. Mi hanno appena dimesso dall’ospedale”: Tommaso Piccioli è uno dei partecipanti alla spedizione finita in tragedia sulle Alpi svizzere nella haute Chamonix-Zermatt, dove sono morti 5 italiani, inclusi i suoi tre amici di Bolzano. Dice solo questo all’Ansa, che lo ha contattato al telefono. Alla famiglia ha telefonato ieri.

Le parole del sopravvissuto

“Mi ha detto ‘sto bene’ – racconta il papà Stefano, anche lui architetto – Sono all’ospedale. È successa una cosa gravissima e sono sopravvissuto grazie alla mia esperienza”. La notte al gelo è stata lunghissima e completamente buia. Tommaso ha cercato di fare ginnastica e non addormentarsi. “Lui – dice il papà – è rimasto sveglio tutta la notte. Non so come ha fatto.

Spronava anche gli altri, a muoversi a non dormire ma nel buio non li vedeva. Non sapeva dov’erano”. Quando ha albeggiato Tommaso e un’escursionista tedesca hanno visto dall’altro lato della vallata, dove c’è il rifugio, due sciatori e hanno iniziato ad urlare con quanta voce ancora avevano in gola “help”.

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