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Striano, incidente con fucile giocattolo: dodicenne ferita all’addome, sequestrato l’oggetto

Fucile giocattolo Striano

Fucile giocattolo Striano

Un incidente avvenuto a Striano (in provincia di Napoli) il 6 giugno ha suscitato preoccupazione nella comunità locale. Una ragazzina di 12 anni è stata colpita accidentalmente all’addome da un fucile ad aria compressa durante un gioco con una cugina. Nonostante l’apparente gravità della situazione, la giovane vittima ha fortunatamente riportato solo lievi ferite. L’incidente ha scatenato una serie di indagini da parte dei Carabinieri, che ora stanno cercando di fare luce sulla vicenda.

La dinamica dell’incidente

La vicenda ha avuto luogo in zona Parco Verde, a Striano, poco dopo le 18:00, quando la ragazzina e la sua cugina stavano giocando con il fucile ad aria compressa, un’arma che può essere acquistata liberamente senza licenza, purché con una potenza inferiore a 7,5 joule. Durante il gioco, il fucile è partito accidentalmente, colpendo la dodicenne all’addome. Immediatamente, i genitori hanno trasportato la bambina all’ospedale “Martiri del Villa Malta” di Sarno, dove i medici hanno confermato che le ferite non erano gravi, ma hanno deciso di dimetterla con una prognosi di dieci giorni, a scopo precauzionale.

Il sequestro dell’arma

Immediatamente dopo l’incidente, i Carabinieri di Striano sono intervenuti per accertare le cause. Il primo sospetto era che il colpo fosse partito da una finestra dei palazzi di Parco Verde, ma i rilievi non hanno confermato questa ipotesi. Dopo un controllo più approfondito delle utenze telefoniche coinvolte, è emerso che a far partire il colpo è stata la cugina della vittima, anche lei minorenne. La dinamica, inizialmente confusa a causa del panico, è stata chiarita solo successivamente dalle indagini.

Il fucile ad aria compressa utilizzato nel gioco è stato sequestrato dai Carabinieri, insieme al pallino metallico che ha colpito la ragazzina. Sebbene l’arma sia facilmente reperibile sul mercato, è legale solo per gli adulti che hanno compiuto 18 anni. Tuttavia, il fatto che due ragazzine siano riuscite a maneggiare l’arma ha sollevato interrogativi sulle misure di sicurezza e sulle responsabilità legali.

Le indagini

Le indagini sono ora concentrate sulla responsabilità degli adulti coinvolti nella vicenda, poiché è necessario comprendere come il fucile sia finito in mano a due minorenni. In Italia, le leggi prevedono che le armi ad aria compressa siano vendute solo ai maggiorenni, ma il fatto che le ragazzine avessero accesso a un’arma di questo tipo potrebbe portare a una revisione delle procedure di vendita e di gestione di questi prodotti.

I giudici della Procura dei Minorenni stanno ora valutando l’imputabilità della cugina che ha sparato, nonché le eventuali responsabilità dei genitori o tutori.

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