Sgombero al Parco Verde di Caivano, scattano vari divieti dopo le proteste: non si potranno neppure usare i cellulari. La Questura ha emesso dieci avvisi orali dopo gli sfratti di 36 nuclei familiari che occupavano gli alloggi abusivamente. Lo riporta Il Mattino.
Sgombero a Caivano, scattano vari divieti dopo le proteste
Dopo essere stati sfrattati, i trentasei nuclei familiari che occupavano abusivamente gli alloggi nel Parco Verde si trovano ora sotto l’attenzione del Questore di Napoli. Dallo scorso 28 novembre, dopo essersi accampati nello spazio antistante la parrocchia di San Paolo Apostolo, hanno organizzato cortei e manifestazioni. Durante una di queste proteste, i dieci destinatari del provvedimento del questore sono saliti sul tetto di un edificio durante un corteo non autorizzato, minacciando di far esplodere una bombola di gas e ventilando anche gesti estremi. Questi momenti di intensa tensione sono stati ripresi con i cellulari e trasmessi in diretta sui social media.
I provvedimenti
Gli agenti di polizia hanno consegnato dieci avvisi orali emessi dal questore di Napoli, di cui otto con aggravanti, elaborati dalla Divisione Anticrimine della Questura. Questi dieci provvedimenti, simili a un «cartellino arancione», si fondano sul comportamento dei destinatari, che hanno partecipato a varie forme di dissenso, attuando proteste di diversa natura che hanno creato situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
I provvedimenti sono stati adottati non solo a causa delle violente proteste scaturite dagli sfratti forzati, ma anche e soprattutto in relazione al contesto ambientale del Parco Verde. Qui, numerose e recenti indagini hanno messo a segno colpi significativi contro il traffico illecito di droga, uno dei principali interessi della criminalità organizzata, che ha trasformato l’intero Parco Verde nella più grande piazza di spaccio d’Italia, alimentata da un diffuso clima di omertà. Di conseguenza, otto dei dieci avvisi orali sono stati emessi con l’aggravante derivante da condanne, anche definitive, per reati legati agli stupefacenti. In particolare, due destinatari sono stati condannati in via definitiva per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, mentre per altri quattro le condanne riguardano la vendita al dettaglio di tali sostanze. Gli ultimi due, infine, sono stati condannati per resistenza a pubblico ufficiale, simulazione di reato, furto, usura e invasione e occupazione di terreni o edifici. I provvedimenti con l’aggravante includono diverse prescrizioni che vietano la detenzione di dispositivi di comunicazione ricetrasmittenti (come i cellulari), strumenti di protezione balistica (come giubbotti antiproiettile, veicoli e vetri blindati), armi a bassa capacità offensiva, riproduzioni di armi (note come armi giocattolo) e sostanze infiammabili. La violazione di una o più di queste prescrizioni può comportare una pena detentiva da uno a tre anni, oltre a una multa che può variare da mille a cinquemila euro. Nel frattempo, le operazioni di sgombero dei trentasei appartamenti liberati dagli occupanti abusivi sono quasi concluse.