Site icon Occhio di Salerno

Scampia, addio alla Vela Gialla: parte la demolizione, spazio a case, uffici e servizi

Le-Vele-Scampia

A Scampia inizia la demolizione della Vela Gialla, simbolo del degrado, effettuata da una gru, mentre rimarrà in piedi solo la Vela Celeste, che sarà rifunzionalizzata.

Scampia, addio alla Vela Gialla: parte la demolizione, spazio a case, uffici e servizi

A Scampia, questa mattina, prende il via la demolizione della Vela Gialla, uno degli ultimi edifici simbolo del degrado del quartiere. Non sarà un’esplosione a farla crollare, ma una gru che, con una pinza meccanica, abbatterà pezzo dopo pezzo la struttura ormai fatiscente. Si tratta della quinta Vela che scompare dal panorama di Napoli: delle sette originali ne resterà in piedi solo una, la Vela Celeste, che verrà rifunzionalizzata.

L’evento segna un nuovo capitolo per il quartiere, con un progetto di rigenerazione urbana senza precedenti, sostenuto dal PNRR e da altri fondi nazionali ed europei. 433 nuovi alloggi prenderanno il posto delle Vele, con le prime 160 abitazioni pronte entro il 2026. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

Il progetto “Restart Scampia”: un nuovo volto per il quartiere

La trasformazione di Scampia non si limita agli alloggi. Il progetto “Restart Scampia”, del valore di circa 160 milioni di euro, prevede:

L’abbattimento della Vela Gialla durerà circa 40 giorni, seguito dalla demolizione della Vela Rossa, prevista entro la fine di aprile.

Un cambio di rotta: dalla criminalità alla rinascita

Questa demolizione non rappresenta solo la fine di un’era, ma il simbolo di una rivoluzione urbanistica e sociale. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presente all’evento, ha sottolineato l’importanza di un’azione concreta e veloce per evitare nuove tragedie come il crollo del ballatoio della Vela Celeste nel luglio scorso, che costò la vita a Roberto Abbruzzo (29 anni), Margherita Della Ragione (35 anni) e Patrizia Della Ragione (53 anni).

“Non possiamo permettere che le Vele continuino a essere un luogo di pericolo e di degrado. La nostra priorità è garantire un’abitazione dignitosa e sicura per tutti gli abitanti di Scampia.” – ha dichiarato Manfredi.

Un quartiere che cambia volto dopo 50 anni di attesa

Le Vele di Scampia furono costruite tra il 1962 e il 1975, su progetto dell’architetto Franz Di Salvo, con l’obiettivo di modernizzare le periferie napoletane. Tuttavia, il piano si rivelò un fallimento urbanistico e sociale. Già negli anni ‘80, il degrado era evidente e la criminalità organizzata aveva trasformato il quartiere in una fortezza della camorra.

Nel corso degli anni, diverse amministrazioni hanno tentato di smantellare il complesso:

1997: abbattute le Vele F e G sotto l’amministrazione Bassolino
2003: demolita la Vela H, dove oggi sorge la Facoltà di Scienze Sanitarie della Federico II
2020: abbattuta la Vela A (Verde) sotto il mandato di Luigi de Magistris
2024-2025: abbattimento delle Vele Gialla e Rossa
La demolizione della Vela Celeste è stata evitata per la sua futura trasformazione in museo e spazio culturale.

Scampia tra storia e memoria: dai Papi ai Presidenti della Repubblica

Nel corso degli anni, Scampia è stata visitata da importanti figure istituzionali che hanno denunciato la situazione del quartiere:

Papa Giovanni Paolo II nel 1990
Papa Francesco nel 2015
Tre Presidenti della Repubblica: Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi e Sergio Mattarella
Particolarmente significativo il gesto di Cossiga, che nel 1991, anziché presenziare all’incontro ufficiale al Caffè Gambrinus, si recò a Scampia per denunciare il degrado, affermando: “Chi ha costruito queste case è un criminale.”

Il futuro di Scampia: un modello di rinascita

Oggi, con la demolizione della Vela Gialla e l’avvio della ricostruzione, Scampia si avvia a un cambiamento radicale. Il quartiere, spesso associato solo a degrado e criminalità, vuole diventare un modello di riqualificazione urbana a livello nazionale.

Il progetto è ambizioso, ma la speranza è che questa volta, davvero, la demolizione delle Vele coincida con la rinascita del quartiere.

Exit mobile version