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Saviano, scuola a rischio sfratto. Studenti e genitori in protesta: “Difendiamo il diritto allo studio”

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Il rischio sfratto
Il rischio sfratto

A Saviano la scuola Levi Montalcini-Ferraris rischia lo sfratto. Studenti e famiglie in protesta davanti al cancello dell’istituto: “Lo studio è un diritto, non si tocca”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Saviano, scuola a rischio sfratto

A Saviano è esplosa un’emergenza scolastica destinata a far discutere: quasi 300 studenti dell’istituto superiore Levi Montalcini-Ferraris rischiano di non avere più una scuola a settembre. Il 24 luglio, l’ufficiale giudiziario ha notificato un avviso di sfratto esecutivo: l’edificio scolastico, situato in corso Italia, dovrà essere liberato entro metà ottobre, secondo quanto disposto dal Tribunale di Nola. Una doccia fredda per la dirigenza scolastica e per il Comune, che affermano di non essere mai stati messi al corrente della procedura in corso. Una corsa contro il tempo, dunque, per evitare che un istituto considerato un’eccellenza venga smantellato in silenzio.

Studenti e famiglie in piazza: “Giù le mani dalla nostra scuola”

La risposta della comunità non si è fatta attendere. Ieri mattina, davanti al cancello dell’istituto, decine di studenti e genitori si sono radunati con striscioni e cartelloni: “Giù le mani dalla nostra scuola” è stato il grido più forte. La protesta, pacifica ma decisa, ha sottolineato come l’80% degli iscritti siano minorenni: «Il diritto allo studio va tutelato. Questa scuola non può essere cancellata con un colpo di spugna», dicono i genitori.

Il vertice alla Città Metropolitana

Contemporaneamente, nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova, sede della Città Metropolitana di Napoli (l’ente competente per l’edilizia scolastica degli istituti superiori), si è tenuto un incontro urgente. Attorno al tavolo: l’ingegnere Pasquale Gaudino, la consigliera delegata Ilaria Abagnale, il sindaco di Saviano Vincenzo Simonelli, il dirigente scolastico Domenico Ciccone, Antonio Scarpellino di FederIstruzione e l’avvocato Massimo Manzi per la società immobiliare Astuni, attuale proprietaria dell’immobile.

Dalle carte è emerso che il contratto di locazione è scaduto a novembre scorso e che la proprietà reclamava da tempo un rinnovo, mai formalizzato. Nessuna comunicazione ufficiale, però, era giunta alla scuola, fino alla notifica dello sfratto. E nessuna alternativa è stata predisposta per tempo.

L’appello del sindaco: “Questa scuola deve restare qui”

Il sindaco Vincenzo Simonelli ha preso posizione con forza: «Non possiamo permettere che questo istituto venga spostato. Chiederemo un rinnovo del contratto per almeno due o tre anni, in modo da trovare una soluzione definitiva. La scuola deve restare a Saviano: è un presidio educativo e culturale per tutto il territorio».

Lo stesso dirigente scolastico, Domenico Ciccone, ha sottolineato l’importanza del plesso: oltre alle aule, ospita due archivi, laboratori e il Centro Territoriale di Supporto per l’inclusione, che distribuisce materiale didattico per alunni con disabilità. Nel verbale della riunione, si è aperto uno spiraglio: la Città Metropolitana sarebbe disposta a rinnovare il contratto, a patto che la proprietà presenti un piano per l’adeguamento statico dell’edificio.

La minaccia: “Se non si risolve, ci barricheremo nella scuola”

Toni accesi anche da parte di Antonio Scarpellino di FederIstruzione: «Se entro ottobre non ci sarà una soluzione concreta, siamo pronti a barricarci nella scuola. È un presidio educativo fondamentale, soprattutto per gli studenti più fragili. Non possiamo permettere che venga cancellato». Una vicenda che mette in discussione non solo il destino di un edificio, ma la tenuta del diritto allo studio in un territorio che, ancora una volta, si trova a dover lottare per difendere ciò che dovrebbe essere garantito.

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