Arresti a Napoli per la pesca di datteri. Sono diciannove le persone raggiunte da ordinanze cautelari che vanno dall’arresto in carcere alla presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati sono associazione a delinquere, disastro ambientale, danneggiamento, ricettazione come riportato dal Corriere del Mezzogiorno.
Pesca di datteri, 19 arresti a Napoli
Gli indagati hanno devastato scogliere tra Napoli e Capri per procurarsi datteri di mare, venduti anche al prezzo di 200 euro al chilo. L’inchiesta è del pm Giulio Vanacore, le misure sono state emesse dal gip Egle Pilla. Il prelievo dei datteri di mare, ha sottolineato il procuratore, Giovanni Melillo, è particolarmente invasivo e pregiudica gravemente l’ambiente e la biodiversità.
Faraglioni compromessi
Un gruppo di esperti, coordinati dal professor Giovanni Fulvio Russo e da Marco Sacchi del Cnr, ha accertato che a causa del prelievo di datteri il 48 per cento delle pareti dei Faraglioni è compromesso. L’intervento giudiziario, ha spiegato Melillo nel corso di un incontro informale, è stato possibile grazie alle modifiche della normativa ambientale avvenute nel 2017.