Dopo il crollo di un cantiere nel quale sono morti tre operai all’Arenella di Napoli, la Procura indaga su un tubo spezzato in corrispondenza di una saldatura. Intanto, ladri entrano in casa di una delle vittime.
Tre operai morti a Napoli: indagini su un tubo spezzato
Proseguono le indagini sull’incidente sul lavoro che lo scorso 25 luglio è costato la vita a tre operai nel quartiere collinare dell’Arenella. Gli inquirenti stanno concentrando l’attenzione su un tubo di sezione differente dagli altri, spezzato proprio nel punto in cui era stata effettuata una saldatura. Al centro dell’inchiesta anche il serraggio dei perni di ancoraggio, possibile elemento critico nella dinamica della tragedia.
Le indagini
L’accertamento irripetibile disposto dalla Procura di Napoli ha preso il via questa mattina. Presenti all’analisi tecnica i periti nominati dalle parti, affiancati dagli avvocati: Zollo, in rappresentanza dell’imprenditore Pietroluongo; Fusco, per l’imprenditore Napolitano; Ferraro, legale dell’amministratore del condominio; e Floccher e Anzelmo, in difesa del direttore dei lavori. Per le parti offese erano invece presenti gli avvocati Amedeo Di Pietro e Luigi Cinque, insieme a Carmen Martucci, compagna di Vincenzo Del Grosso, una delle vittime dell’incidente.
Il furto in casa di una delle vittime
A rendere ancora più amaro il dramma, si è aggiunto un inquietante episodio: nella notte tra sabato e domenica, l’abitazione di Vincenzo Del Grosso, uno dei tre operai deceduti, è stata presa di mira dai ladri. L’uomo viveva nel rione Sanità. I malviventi si sono introdotti nell’appartamento, mettendolo completamente a soqquadro. Sono stati rubati diversi utensili da lavoro, tra cui trapani, martelli e attrezzi edili. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.
