Omicidio a Forcella, nel cuore di Napoli: Lucia Salemme fornisce la propria versione agli inquirenti. Stando alla dichiarazione fornita, sembrerebbe essere stata accoltellata dal marito Ciro Rapuano prima di reagire con un coltello nascosto sotto il cuscino.
Omicidio nel cuore di Napoli, la versione di Lucia Salemme
Tragedia familiare nel cuore di Forcella. A perdere la vita è stato Ciro Rapuano, 59 anni, colpito con numerose coltellate dalla moglie Lucia Salemme, 58 anni, che ora si trova nel carcere di Secondigliano con l’accusa di omicidio volontario. Secondo la ricostruzione della donna, sarebbe stato il marito ad attaccarla per primo, sferrandole un fendente che l’ha raggiunta al braccio: una ferita profonda, suturata con trenta punti. Durante la colluttazione, Salemme avrebbe notato un secondo coltello nascosto sotto il cuscino dell’uomo. Lo avrebbe afferrato e colpito il marito più volte, fino a ucciderlo.
L’intervento della polizia
È stata la stessa Salemme a chiamare le forze dell’ordine, che hanno trovato il corpo di Rapuano disteso sul letto, con i piedi fuori, segno che non stesse dormendo al momento dell’aggressione. Nell’appartamento di via Sant’Antarcangelo sono intervenuti anche i medici legali: sarà l’autopsia a stabilire con precisione il numero di coltellate, che sarebbero ben oltre la decina.
L’interrogatorio e i precedenti familiari
La donna è stata ascoltata dalla Squadra Mobile e dal pool Fasce Deboli della Procura di Napoli. La figlia della coppia, 30 anni, ha confermato i frequenti litigi tra i genitori e, svegliata dal trambusto, ha assistito alle fasi finali dell’omicidio. Non risultano però denunce pregresse o interventi delle forze dell’ordine per episodi di violenza domestica. Durante il sopralluogo, gli investigatori hanno sequestrato due coltelli: uno sarebbe quello utilizzato da Rapuano per colpire la moglie, l’altro l’arma con cui la donna ha reagito, uccidendolo.