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Napoli, prof precaria con stipendio di un euro: la Uil insorge contro l’accanimento fiscale

Foto di FanPage
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Una docente precaria napoletana ha ricevuto uno stipendio di appena un euro a causa di ritenute fiscali e previdenziali, evidenziando la drammatica precarietà del sistema scolastico italiano, come denunciato dalla Uil Scuola Rua Campania.

Prof precaria con stipendio di un euro: la Uil insorge contro l’accanimento fiscale

Uno stipendio di appena un euro. È quanto si è ritrovata in busta paga una docente precaria napoletana a causa di ritenute fiscali e previdenziali, oltre ai conguagli previsti ogni anno nel mese di febbraio. Un caso assurdo e umiliante, denunciato dalla Uil Scuola Rua Campania, che evidenzia il problema della precarietà nel sistema scolastico italiano.

La vicenda: stipendio azzerato per una prof precaria

Chi è la docente? Giovanna (nome di fantasia), 36 anni, precaria da 10 anni, di cui 7 nella scuola pubblica. Insegna in una scuola media inferiore con un contratto part-time da 9 ore settimanali. Generalmente percepisce circa 1000 euro al mese, ma a febbraio si è vista accreditare solo un euro.
Perché lo stipendio è stato quasi azzerato? Conguagli fiscali e previdenziali previsti ogni anno a febbraio. Mancanza di preavviso e nessuna possibilità di rateizzazione.  La denuncia della docente «Non mi ero resa conto subito, poi ho letto il cedolino. E se anche a marzo andrà così?»

Giovanna racconta di sentirsi mortificata per una situazione che definisce tragicomica. Il suo stipendio già precario e instabile è stato quasi completamente azzerato, senza alcun avviso. «Svolgo il mio lavoro con dedizione, serietà e puntualità. Ma ora mi sento trattata in modo illegale dallo stesso Stato che mi assume».

L’attacco della Uil Scuola

Roberta Vannini, segretaria regionale Uil Scuola Rua Campania, parla di un accanimento fiscale inaccettabile: «Un euro in busta paga a un docente significa oltre il danno la beffa. Lo Stato deve dimostrare più rispetto per i suoi dipendenti. Senza preavviso né rateizzazione, è una situazione insostenibile».

Una piaga diffusa

230mila docenti precari in Italia attendono ancora la stabilizzazione. Molti supplenti e personale ATA subiscono ricalcoli senza alcun preavviso.
Il sistema di reclutamento continua a penalizzare chi lavora da anni con contratti a termine. Il 10 e 11 marzo la Uil sarà in piazza Mercato a Napoli per manifestare a fianco degli insegnanti precari.

Precariato e stipendi: la scuola italiana sotto accusa

Zero stabilità – I docenti precari sono costretti a spostarsi continuamente senza certezze per il futuro.
Retribuzioni inadeguate – Con uno stipendio da part-time e le trattenute, gli insegnanti si trovano in condizioni economiche critiche.
Nessuna tutela – I ricalcoli fiscali arrivano senza alcun avviso e senza possibilità di rateizzazione.

📌 Cosa chiedono i sindacati?

  • Stabilizzazione dei precari con assunzioni a tempo indeterminato.
  •  Contratti adeguati per garantire un potere d’acquisto dignitoso.
  •  Maggiore trasparenza nei conguagli fiscali e possibilità di rateizzazione.

 

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