Gennaro Manna Cozzella, un ragazzo 17enne di Casalnuovo di Napoli morto in un incidente stradale: l’automobilista ha chiesto il patteggiamento della pena. La reazione dei genitori dopo la comunicazione del giudice è di profonda rabbia.
Napoli, Gennaro morto in un incidente: chiesto patteggiamento
Hanno subito la perdita di un figlio minorenne a causa di un tragico e inaccettabile incidente stradale, provocato da violazioni e dall’imperdonabile imprudenza di un automobilista. Quest’ultimo, parcheggiato in un luogo non consentito, ha aperto la portiera dell’auto proprio davanti a Gennaro, che, a causa di ciò, è finito con il suo scooter nella corsia opposta, dove è stato investito da un’altra vettura.
È del tutto comprensibile il dolore e l’amarezza dei genitori di Gennaro Manna Cozzella, 17 anni, di Casalnuovo di Napoli, quando hanno ricevuto dal Gip del Tribunale di Nola, dott.ssa Fortunata Basile, la comunicazione di un’udienza in camera di consiglio per discutere la richiesta di patteggiamento a una pena di soli due anni di reclusione, con sospensione condizionale. Tale richiesta è stata presentata dall’indagato tramite il proprio avvocato ed è stata concordata con il Pubblico Ministero della Procura di Nola, dott.ssa Aurelia Caporale, che si occupa del caso per omicidio stradale. Questa istanza è stata formulata dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ma prima che il Sostituto Procuratore presentasse la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza è prevista per questo venerdì 21 febbraio, a partire dalle ore 9.
La richiesta
La richiesta è certamente legittima, ma per i genitori del ragazzo è stata percepita quasi come un’offesa. Questo perché, se accettata, non ci sarà alcun processo e perché la pena proposta appare del tutto inadeguata a garantire un minimo di giustizia per il loro caro. L’incidente è avvenuto il 18 maggio 2024 a Casalnuovo, in via Napoli, una strada urbana a carreggiata singola con doppio senso di marcia, segnalata da strisce di margine e una striscia di mezzeria continua.
Gennaro stava percorrendo la strada in sella alla sua moto, mantenendo una velocità conforme al limite di 50 km/h, come emerso dall’inchiesta, quando, improvvisamente, all’altezza del civico 117, si è verificato il dramma. Una tragedia attribuibile unicamente a Cesare Pugliese, 58 anni, anch’egli residente a Casalnuovo, che è stato immediatamente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di aver causato la morte del diciassettenne “per colpa dovuta a imprudenza, negligenza, imperizia e violazione delle norme sulla circolazione stradale”, come riportato negli atti del magistrato inquirente.
Il Pubblico Ministero
“In particolare – continua il Pubblico Ministero – Pugliese aveva parcheggiato la sua auto Ford Fiesta lungo il margine destro della carreggiata, nonostante fosse presente un segnale verticale di ‘divieto di sosta e di fermata’, e ha aperto bruscamente la porta anteriore sinistra, colpendo il motociclo di Manna che stava viaggiando regolarmente nella propria corsia in direzione Casalnuovo–Napoli”. Un’ulteriore disattenzione che si è rivelata fatale. Il resto, purtroppo, è tristemente noto.
“Il magistrato ha concluso che, a seguito dell’impatto, lo scooter è stato sbalzato nella corsia opposta, dove è stato investito da un’altra auto, una Fiat Tipo, che stava procedendo regolarmente. A causa del violento scontro, prima con la portiera della Fiesta e poi con la Fiat Tipo, Gennaro Manna Cozzella ha subito un grave trauma cranico-toracico, con emorragia cerebrale e contusioni polmonari.
Trasportato in condizioni critiche all’ospedale Cardarelli di Napoli, il giovane è deceduto il 27 maggio 2024, dopo dieci giorni di sofferenza, lasciando i genitori e la sorella minore in uno stato di profonda disperazione. Per ricevere assistenza, la famiglia del ragazzo si è rivolta a Studio3A-Valore S.p.A., una società nazionale specializzata nel risarcimento danni e nella difesa dei diritti dei cittadini, attraverso l’Area manager per la Campania, dott. Vincenzo Carotenuto. Quest’ultima ha messo in campo ogni sforzo per garantire un risarcimento completo e per fare giustizia.”
La reazione della famiglia
La famiglia Manna Cozzella desidera in particolare una risposta sul piano penale. Pur essendo pienamente consapevoli che nessuna pena potrà mai compensare l’immensa perdita subita, i familiari di Gennaro sperano che il responsabile della sua morte venga chiamato a rispondere delle sue azioni in un’aula di tribunale. Anche nel caso in cui il procedimento venga risolto attraverso riti alternativi a un processo ordinario, desiderano che venga inflitta una condanna adeguata alle gravi violazioni commesse, che non può certo essere rappresentata dai due anni previsti nell’accordo finale.
Pertanto, rivolgono un accorato appello al giudice per le indagini preliminari di Nola affinché non approvi la richiesta di patteggiamento, ma rimetta il fascicolo al Pubblico Ministero per una revisione e una riconsiderazione della pena.