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Minacce alla figlia di Meloni, il nuovo appello del prof (sospeso) Addeo: «Ho sbagliato, voglio chiederle perdono guardandola negli occhi»

sospeso Stefano Addeo meloni

Stefano Addeo

Il docente Stefano Addeo, sospeso dopo un post social contenente minacce contro la figlia della premier Meloni, lancia un nuovo appello: «Non cerco indulgenza, ma desidero spiegarmi guardandola negli occhi». Il nuovo videomessaggio affidato a Il Roma.

Minacce alla figlia di Meloni, il nuovo appello del prof Addeo

Nuovo appello del professore Stefano Addeo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo essere stato sospeso dall’insegnamento per un post social in cui augurava la morte alla figlia della premier, il docente campano torna a chiedere perdono con un videomessaggio diffuso dal quotidiano Il Roma. Con tono dimesso e parole misurate, Addeo si rivolge direttamente alla presidente, ammettendo le proprie responsabilità e ribadendo il pentimento per un gesto definito “inaccettabile”:

«Presidente, ho sbagliato. Le chiedo perdono. Non voglio giustificarmi, ma spiegarle il mio stato d’animo. Non cerco indulgenza, ma sento il bisogno umano di essere ascoltato. Vorrei dirglielo guardandola negli occhi».

Un messaggio umano, ma non un tentativo di autoassoluzione

Già due giorni fa, Addeo aveva affidato a una lettera aperta il proprio rammarico. Ora, nel video, rilancia:

«Mi assumo la piena responsabilità morale e disciplinare di quanto scritto».

Nel messaggio, il professore spiega di essere stato sconvolto dalla notizia della morte di bambini a Gaza. Un dolore profondo – racconta – che avrebbe generato in lui una reazione sproporzionata, culminata in un post carico d’odio.

«Ma quel dolore – precisa – non giustifica in alcun modo le parole scritte».

Il post, la sospensione, la condanna pubblica

Le frasi pubblicate online, legate a una riflessione personale sulla guerra in Medio Oriente, hanno provocato una reazione immediata. Il suo istituto scolastico ha disposto la sospensione, mentre dal mondo politico e dell’opinione pubblica è arrivata una condanna unanime. Nel nuovo appello, Addeo insiste sulla volontà di affrontare l’errore con dignità:

«Vorrei guardarla negli occhi e chiederle perdono. Non per essere riabilitato, ma per un confronto umano, sincero».

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