Cronaca Napoli, Napoli

Minacce alla figlia della premier: identificato un professore del Napoletano

Minacce alla figlia della premier: identificato un professore del Napoletano
Stefano Addeo

È stato identificato dalla polizia postale l’autore delle minacce pubblicate sui social nei confronti di Ginevra Meloni, figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Si tratta di un docente di 65 anni, residente a Marigliano (Napoli) e in servizio presso il liceo artistico, linguistico, scientifico e di scienze applicate di Cicciano, in provincia di Napoli. L’uomo ha ammesso la propria responsabilità davanti agli investigatori.

Minacce alla figlia della premier: identificato professore del Napoletano

Il caso ha sollevato un’ondata di indignazione non solo per il contenuto delle minacce, rivolte a una bambina di otto anni, ma anche per la posizione ricoperta dall’autore, che in quanto insegnante è investito di un ruolo educativo e di responsabilità sociale. L’episodio è stato giudicato particolarmente grave anche per il riferimento esplicito a un recente fatto di cronaca: l’omicidio della 14enne Martina Carbonaro ad Afragola. Nel post incriminato, l’uomo scriveva: «Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola». Il messaggio, poi cancellato, ha suscitato una condanna unanime da parte del mondo politico.

Sul suo profilo Facebook, ora sotto esame, sono visibili numerosi contenuti a sfondo politico, con toni fortemente offensivi verso la premier Meloni, oltre a post di carattere animalista e citazioni filosofiche. Dopo la denuncia, gli atti saranno trasmessi alla Procura della Repubblica di Roma. Il professore sarà indagato dal pool della Procura specializzato in reati informatici, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco.

La vicenda ha spinto anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito a intervenire. Il ministro Giuseppe Valditara ha condannato con fermezza il comportamento del docente, sottolineando che «la figura dell’insegnante implica una piena consapevolezza del valore sociale e della responsabilità del proprio ruolo. Comportamenti come questi, contrari al decoro e alla dignità professionale, non possono essere tollerati». È atteso l’avvio di un procedimento disciplinare, che potrebbe affiancarsi a quello penale.

Il sindaco di Marigliano, Gaetano Bocchino, ha espresso la sua condanna: «Non conosco personalmente l’autore del post, ma come cittadino e rappresentante delle istituzioni ritengo le sue parole inaccettabili. Alla presidente Meloni va la solidarietà mia e dell’intera città». Dura anche la reazione del capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Campania, Severino Nappi, che ha chiesto provvedimenti immediati: «È inconcepibile che un docente, che dovrebbe educare e trasmettere valori positivi, si distingua per l’odio che diffonde. Il licenziamento è l’unico atto possibile».

Le scuse del docente

«È stato un gesto stupido, scritto d’impulso. Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo». Lo afferma Stefano Addeo, il docente di Tedesco di un istituto superiore della provincia di Napoli, intervistato dal Roma online dopo le polemiche nate dal suo post sulla figlia di Giorgia Meloni. «Mi rendo conto della gravità – aggiunge – ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore».

Giorgia MeloniMarigliano

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