Il Comune di Marano di Napoli sciolto per infiltrazioni mafiose. La decisione è arrivata su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha annunciato l’avvio del commissariamento. Il sindaco Morra parla di “sopruso” e promette ricorsi per difendere la città.
Marano di Napoli, Comune sciolto per infiltrazioni mafiose: il sindaco Morra attacca governo e prefetto
Il Consiglio dei ministri ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Marano di Napoli per accertate infiltrazioni della criminalità organizzata. La decisione è arrivata su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha annunciato l’avvio del commissariamento. Nella nota ufficiale si legge che il provvedimento è stato adottato “in considerazione delle comprovate ingerenze da parte della criminalità organizzata, che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione locale”. La gestione del Comune sarà affidata per 18 mesi a una commissione straordinaria, al termine dei quali si tornerà alle urne. Marano di Napoli, negli anni passati, è stata al centro delle cronache per la presenza delle potenti famiglie camorristiche Nuvoletta e Polverino.
La reazione del sindaco
Il primo cittadino, Matteo Morra, esponente del centrosinistra, ha duramente contestato la decisione del governo: “Questa città sta subendo un sopruso che non trova alcuna giustificazione tecnica – ha dichiarato –. È un atto politico volto a colpire gli avversari, non un provvedimento fondato su fatti concreti. Basti pensare che l’attuale Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, è tra i nomi papabili del centrodestra per la presidenza della Regione”. Morra ha annunciato battaglia: “Non accetto che la nostra comunità venga umiliata ancora una volta. Mi difenderò in ogni sede per tutelare la mia onorabilità”.