I carabinieri della compagnia di Sorrento hanno ricostruito un sistema che, secondo gli inquirenti, avrebbe consentito a una coppia di appropriarsi delle carte di pagamento di numerosi uomini durante incontri sessuali a pagamento. Le attività contestate si sarebbero svolte tra novembre 2023 e maggio di quest’anno, con un numero di vittime stimato in almeno trenta persone distribuite tra la penisola sorrentina, l’area stabiese e la zona oplontina.
Lei ha rapporti sessuali e lui ruba bancomat ai clienti
L’indagine ha preso avvio dalla denuncia presentata da uno dei clienti coinvolti, che ha segnalato anomalie nei movimenti del proprio conto bancario poco dopo un incontro avvenuto in un appartamento utilizzato dalla coppia. Gli approfondimenti successivi hanno permesso ai militari dell’Arma di delineare un quadro ritenuto sistematico: la donna avrebbe incontrato gli uomini in un’abitazione messa a disposizione dal compagno, mentre quest’ultimo, approfittando dei momenti di distrazione, avrebbe sottratto dai portafogli carte bancomat o di credito e codici identificativi, spesso custoditi insieme ai documenti personali.
In alcuni casi, per ritardare la scoperta del furto, le carte sottratte sarebbero state sostituite con altre dello stesso istituto di credito, così da non destare sospetti immediati. Una volta ottenuti i mezzi di pagamento, la coppia avrebbe effettuato prelievi in contanti e transazioni presso esercizi commerciali nel più breve tempo possibile, privilegiando l’acquisto di biglietti Gratta e vinci e generando così movimenti difficilmente riconducibili all’origine dello smarrimento.
Secondo quanto emerso, il compagno avrebbe inoltre contribuito a organizzare e sostenere l’attività della donna, occupandosi della gestione logistica dell’appartamento, degli spostamenti e della promozione tramite piattaforme online dedicate. Il compenso derivante dagli incontri sarebbe stato poi ripartito tra i due.
Le prove raccolte dagli investigatori comprendono filmati acquisiti da impianti di videosorveglianza, la tracciatura delle operazioni bancarie eseguite con le carte sottratte e l’analisi del contenuto dei telefoni cellulari in uso alla coppia, oltre ai riscontri ottenuti nel corso di perquisizioni domiciliari. Nel provvedimento cautelare si fa riferimento a modalità operative ripetute nel tempo e a una struttura organizzativa considerata articolata.
Su disposizione del gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura, l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Gorizia, mentre la donna è stata collocata agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. I due devono rispondere di furto aggravato, utilizzo illecito di strumenti di pagamento elettronici e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.






