Cronaca Napoli, Napoli

Musicista ucciso a Napoli, la premier telefona alla madre di Giovanbattista: “Presto un incontro”

giovanbattista ucciso napoli meloni telefona madre
La madre di Giovanbattista Cutolo
La madre di Giovanbattista Cutolo

La premier Giorgia Meloni telefona alla madre di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso a Napoli: “Colloquio sincero, presto un incontro”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Ucciso a Napoli, Meloni telefona alla madre di Giovanbattista«Ho chiesto giustizia»

È stata una conversazione tra due mamme, sincera e accorata, mi è sembrato di conoscerla da sempre. Le ho chiesto se potevo chiamarla Giorgia, mi ha risposto “certo, devi chiamarmi Giorgia”. Poi mi ha fatto una domanda: che cosa posso fare per te? Non ho avuto neanche un attimo di esitazione: voglio incontrarti, le ho risposto, devi aiutarmi a fare in modo che altre madri non vivano mai più drammi come questo. La criminalità non può averla vinta, dobbiamo proteggere i nostri ragazzi, la parte sana del Paese, il futuro che vorremmo”. La telefonata è arrivata nel pomeriggio di sabato, 2 settembre, direttamente al cellulare di Daniela Di Maggio, la madre della vittima di omicidio in piazza Municipio: “Il telefono si è illuminato, è comparso un numero che non conoscevo: ho risposto, ci ho messo un po’ a capire che davvero era la Meloni. Mi ha chiamato dal suo telefono privato, la morte di Giogiò l’ha lasciata senza fiato“.

Nella stessa giornata ha ricevuto una telefonata anche dal ministro dell’Interno Piantedosi: “Sento con forza lo Stato accanto a me – aggiunge Daniela – voglio ringraziare di cuore anche il questore Maurizio Agricola e il capo della squadra mobile Alfredo Fabbrocini, lo devo a loro se oggi mi sento un po’ meno sola”.

L’incontro

Ancora non è stata fissata una data precisa dell’incontro tra la presidente del Consiglio e la mamma di Giogiò ma quest’ultima è abbastanza convinta che avverrà presto: “È una donna di parola, abituata a mantenere le promesse. Sono certa che si farà risentire quanto prima”.

Ha le idee chiare sui temi che intende affrontare nel colloquio. Al primo posto c’è la punibilità: “Chi commette un delitto deve scontare una pena. È normale che non accada nulla solo perché è minorenne? A 16 anni, ma pure prima, possono essere già killer esperti. Chi ha ucciso mio figlio era recidivo: voglio una legge più severa nel nome di Giovanbattista”. Di qui anche l’appello a Sergio Mattarella: “Mio figlio merita una medaglia al valore civile. Lo Stato deve riconoscere il suo sacrificio, ha perso la vita, dobbiamo considerarlo un eroe”.

La solidarietà

La donna inoltre vuole lasciare un ringraziamento paticolare al sindaco Manfredi e al prefetto: “Hanno fatto tutto il possibile per farmi sentire solidarietà e vicinanza in un momento in cui mi sembrava di impazzire. Il lutto cittadino è un giusto riconoscimento alla memoria di Giovanbattista ma non può bastare. Al funerale devono esserci le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, vigili urbani. Voglio che sia come un funerale di Stato: la città, le istituzioni, sarebbe bello vedere un coinvolgimento generale. E poi, lasciatemi dire un’altra cosa, mi piacerebbe se per quel giorno venissero definitivamente oscurati video e tik tok che inneggiano alla violenza facendo riferimento all’omicidio di mio figlio. Per molto meno si bloccano e si annullano i profili degli utenti, come è possibile che quei delinquenti riescano a pubblicare quello che vogliono indisturbati?”.

Daniela già pensa a una Fondazione da istituire per promuovere incontri e iniziative per la legalità: “Vanno supportate le scuole, bisognerebbe garantire metodologie, percorsi mirati, materiale per fare educazione alla cittadinanza, alla convivenza civile. Solo cominciando a mettere in atto una seria campagna di prevenzione possiamo pensare di contrastare la devianza minorile”.

Giorgia MeloniNapoliomicidio

Ultime notizie