Un flash mob si terrà questa sera, venerdì 30 maggio, a Casoria davanti alla scuola di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall’ex fidanzato. Studenti e istituzioni uniti contro la violenza sulle donne.
Omicidio di Martina: flash mob a Casoria
Casoria si prepara a una serata di commozione e impegno civile. Oggi alle ore 18, davanti all’istituto superiore “A. Torrente” in via Duca d’Aosta, si terrà un flash mob in memoria di Martina Carbonaro, la giovane di 14 anni di Afragola brutalmente uccisa dall’ex fidanzato con colpi di pietra. L’iniziativa, promossa dall’Unione degli Studenti di Afragola, vuole ricordare “un’altra sorella uccisa” e allo stesso tempo lanciare un forte messaggio contro le radici culturali della violenza di genere. “Siamo stanchi di dinamiche culturali che legittimano atti di violenza così efferati,” dichiarano gli organizzatori, che chiedono un cambio di passo reale e profondo nella società.
Jacopo Re, rappresentante dell’Uds Campania, aggiunge con forza: “Martina è stata uccisa perché aveva scelto la libertà, perché aveva deciso di lasciarlo. Questo femminicidio ci indigna profondamente e ci spinge a lottare affinché non si ripeta mai più.”
La voce degli studenti diventa così quella di un’intera generazione: “Non vogliamo più vivere nella paura, non vogliamo essere accusate o dimenticate,” dice Lara Chianese, studentessa Uds. “Serve educazione al rispetto e alla cultura del consenso fin dalle scuole, con l’aiuto delle famiglie e delle istituzioni. Non possiamo più restare in silenzio.”
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni
Anche le più alte cariche dello Stato sono scosse dalla tragedia. La premier Giorgia Meloni, a margine del Vertice Asia Centrale – Italia in Kazakistan, ha confessato: “Questa storia mi ha lasciata senza fiato. Abbiamo leggi e strumenti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo aprire una riflessione profonda sulle nuove generazioni.”
Meloni ha annunciato un impegno diretto, con una lettera alla commissione bicamerale per l’infanzia, per promuovere un confronto politico e sociale che vada oltre le leggi. “Il tema è più grande di noi, serve una mobilitazione collettiva. Non riguarda solo la politica, ma tutta l’Italia,” ha concluso la presidente del Consiglio.